Il blog di Vincenzo Valenza

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Storie d’amore e di amicizie (progetto)

Di cosa parla

È una raccolta di racconti per l’infanzia incentrati sull’amicizia tra creature diverse e solo in apparenza lontane e contrastanti. È un inno all’amore che lega i genitori e in particolare le mamme ai loro figli, un amore che può essere riscoperto in ogni essere vivente.

Il bambino e l’asinello volante

Angelo, un bambino molto educato e leale, un bel giorno incontra un asinello. Scoprirà ben presto che si tratta di un essere molto speciale e con il quale costruirà un rapporto veramente fraterno.

Lo gnomo del calar della sera

Maria e Mario sono due fratellini molto simpatici. Giocando nella loro casa si accorgono che un ospite invisibile e piuttosto silenzioso è attratto dai loro bellissimi giocattoli colorati. Ma la curiosità è tanta e i due bambini faranno di tutto per capire cosa sta succedendo.

La dama del lago di cristallo

Può l’amore tra madre e figlia opporsi alle leggi che guidano l’universo? Forse, perché:

I miracoli non accadono in contrapposizione alla natura ma in contrapposizione di ciò che sappiamo della natura.

S. Agostino

Se vuoi sostenere il progetto che porterà alla pubblicazione del libro, lo puoi pre-ordinare a questo indirizzo: https://bookabook.it/libro/storie-damore-damicizie/

Dall’idea al romanzo

(Secondo me)

L’idea

Per me è la cosa più importante, tutto nasce con un’idea. Molto spesso idea e titolo coincidono. Questo perché è il mio modo per creare associazioni e arricchirle al più presto. Ciò significa anche che il titolo contiene una parte dell’opera. Un tempo avevo la convinzione di non poter scrivere perché pensavo che fosse un lavoro enorme, in effetti lo é ma non per i motivi che credevo all’epoca. Mi immaginavo lo scrittore chino sulla propria opera dall’inizio alla fine che inventava e scriveva il proprio romanzo sul momento, in fondo è uno scrittore, perciò inventa la storia e la mette su carta o no? Ma le cose non stavano esattamente così. In realtà chi scrive utilizza un metodo e non scrive necessariamente tutto ciò che gli viene in mente di getto ma crea un vero e proprio progetto e a seconda del metodo e della storia, scriverà le diverse parti che la compongono, in momenti diversi. Potrebbe decidere di scrivere subito il finale per esempio o scrivere abbastanza di getto per poi ritoccare e perfezionare ora le descrizioni ora i dialoghi. Spesso e volentieri può essere utile fare una ricerca per scrivere di determinati fatti, luoghi o parti tecniche molto dettagliate come nel caso di un romanzo storico o un racconto di fantascienza. Beh, comunque tutte queste cose tenevano ben a freno la mia voglia di cimentarmi nella difficilissima arte della scrittura ma poi credo di aver capito che studiando e impegnandosi un metodo di lavoro te lo puoi creare mentre le idee no! Non si può insegnare e tanto meno imparare come avere delle idee. O le hai o non le hai; certamente si può lavorare per creare le giuste condizioni affinché le idee affiorino ma non si possono avere certezze al riguardo. Quindi, ogni volta che ho un’idea, appena posso, me la appunto sul mio taccuino, aggiungendo tutti i dettagli che mi vengono in mente.

Il soggetto

In un secondo tempo, riprenderò una delle decine di idee che mi sono appuntato, quella che mi intriga di più sul momento e ne allargo i contenuti. Non sarà una trama ma un soggetto, cioè l’idea ma più in grande. Per esempio, se nell’idea sono contenuti due personaggi, diciamo due fratelli e l’ambientazione è di fantasia, cercherò di tratteggiare meglio non tanto l’aspetto quanto il carattere e le particolarità intese come differenze tra i due fratelli. Altrettanto farò con l’ambientazione; se vivono in una città immaginaria o in campagna, al mare o in montagna; così da avere un valido quadro di partenza in cui poter inserire fatti e altri personaggi.

La scaletta

Dopo aver scritto il soggetto, mi preparerò una scaletta degli eventi. Non è detto che la rispetterò per filo e per segno ma mi servirà come traccia per sviluppare la storia poi. La mia scaletta deve essere di 10 o 20, massimo 25 punti molto sintetici e di precisione variabile.

La ricerca

Come dicevo all’inizio, potrebbe essere utile se non necessario, effettuare una ricerca per rendere la storia il più possibile credibile. Personalmente, se non ci sono ambientazioni particolari, procedo con la scrittura e al bisogno mi fermo e faccio le ricerche del caso.

Prima stesura

Okay, eccoci finalmente alla stesura del romanzo che nel mio caso altro non è che lo sviluppo dei punti della scaletta. Ogni punto può essere un capitolo, parto con questa intenzione ma poi le cose cambiano perché in certi casi lo sviluppo del punto è breve, in altri è più lungo e articolato ma se lo sviluppo non è troppo breve, diciamo che ogni punto della scaletta equivale a un capitolo. La scrittura seguirà un ordine cronologico, scriverò parti successive prima delle precedenti solo nel caso in cui mi venga in mente qualcosa che mi piace troppo ma generalmente non è così. La prima stesura è uno scritto abbastanza grezzo poiché mi interessa delineare bene la storia, seguiranno una serie di aggiustamenti e correzioni.

Seconda stesura

Conclusa la prima stesura, riprenderò in mano il testo e mi concentrerò sul miglioramento delle descrizioni. In questa fase cercherò di capire se le descrizioni fatte sono adeguate. Nelle fasi di riscrittura, occorre guardare il manoscritto nel modo più oggettivo possibile in modo da scovare pecche non visibili durante la profonda immersione nel testo che avviene durante la fase di creazione dello stesso.

Terza stesura

In questa fase l’attenzione sarà tutta sui dialoghi. Uno dei problemi maggiori, secondo me, è che i dialoghi possano essere troppo poco naturali, così come le reazioni agli eventi descritti. Nel caso di un grave dramma, questo deve essere reso come accadrebbe nella realtà o perlomeno nella realtà immaginata e quindi coerente con l’ambientazione ideata.

Correzioni finali

E per finire, ci saranno un numero imprecisato di riletture atte a identificare tutti gli errori, le incoerenze e quant’altro potrebbe danneggiare l’opera con l’intento di consegnare all’eventuale editore, un testo al meglio delle mie possibilità.

Naturalmente questa è la mia esperienza e il mio modo di lavorare, fin qui. Non è certo l’unico ne tantomeno il migliore ma può forse dare un’idea di come scrivere un libro a chi non si è mai posto il problema o a chi vorrebbe tentare ma non sa come cominciare. Se anche tu sei tra questi ultimi, buon divertimento.

Intervista a Paride Royl

Buongiorno Paride, come stai?

Sono ancora un pò scosso per via degli ultimi avvenimenti…

Ti capisco… Puoi presentarti per i lettori di Riflessi d’inchiostro?

Ciao, io sono Paride Royl ho 15 anni e vivo a Roma. L’ultima estate però l’ho passata a Castellana con mio padre e delle nostre amiche. Sono al secondo anno del liceo scientifico e nel tempo libero mi piace leggere.

Ti saresti mai aspettato che potesse accadere tutto questo?

Scherzi? No di certo! Pensavo che mi sarei annoiato per tutta l’estate anche se comunque la tranquillità a me piace, però, accidenti, quante avventure…

Cosa hai trovato a Castellana?

Ho scoperto chi sono o chi dovrei essere. Ho scoperto anche cosa è successo tanti anni fa e questa cosa mi ha segnato definitivamente.

Il fatto di averla scoperta o ciò che è successo?

Entrambe le cose.

Dimmi qualche altra cosa di Castellana.

A Castellana ci sono più leggende di quante tu possa immaginarne. Pensa che ci sono ben quattro torri di guardia e ognuna racchiude in sé dei misteri. C’è il Boscoforesta, il Fiume a Valle, la Via d’Incanto e tante altre cose che ancora non conosco bene e ognuna di queste è legata a un’antica leggenda.

Hai parlato di un boscoforesta, ma si tratta di un bosco o di una foresta.

Tutte e due le cose e nessuna delle due. È un luogo magico che racchiude un segreto indicibile.

Che tipo di segreto?

Indicibile…

Giusto. Puoi parlarci della lanterna?

Posso dirti che è un oggetto straordinario e che ha giocato un ruolo fondamentale nella mia vita.

Sei piuttosto abbottonato.

La magia si rivela a chi si impegna per comprenderla.

Capisco. È vero che c’è una specie di legge, una chiave di accesso al mondo magico?

Il mondo della magia è governato da diverse leggi. Quella di cui parli tu è una precondizione necessaria per accedervi.

Chiunque potrebbe riuscirci?

Potenzialmente sì ma dovrebbe rinunciare ad alcune cose…

Tipo?

Rinunciare alla stupida idea che gli esseri umani siano le creature più importanti di chiunque altro nell’universo, per esempio. Ed è davvero incredibile…

Cosa?

La maggior parte delle persone rinuncia all’unica cosa alla quale non dovrebbe mai rinunciare…

E sarebbe?

Il potere della magia nella vita di tutti i giorni.

Puoi spiegarti meglio?

La maggior parte delle persone fa cose in cui non crede, parla di cose in cui non crede e pensa perfino cose in cui non crede. La gente agisce per secondi fini, è superficiale. Non si ferma più a contemplare la magia della natura. Pensa che le cose accadono perchè è così e basta senza sapere che le cose accadono perché c’è in gioco una magia più grande e invisibile che le fa accadere.

Come ti sei trovato con Ecuba e Lea?

Inizialmente mi sentivo un pò impacciato ma poi si sono rivelate due persone affabili e divertenti. Ne abbiamo passate di tutti i colori e così abbiamo fatto gruppo, abbiamo serrato i ranghi e insieme ce l’abbiamo fatta.

Vi rivedrete ancora?

Spero proprio di sì ma ora non so cosa accadrà.

Il personaggio più strano che hai incontrato a Castellana?

Te ne dico due, Basil e Amaranto. Il primo è un vero e proprio mistero e il secondo è eccentrico da morire.

Una cosa divertente?

Il torneo di scoperchio; un gioco che non conoscevo ed è stato divertentissimo.

Perché dovrebbero leggere le tue avventure?

Perché nella vita c’è tanta magia ma spesso non riusciamo a vederla. Vorrei solo regalarne un pò della mia e forse dopo sarà più facile riconoscerla.

Ma ora vorrei farti anche io una domanda se permetti.

Certo.

Tu mi conosci meglio di chiunque altro, ma io come dovrei considerarti?

Come un amico, Paride…come un amico.

In cima al mondo

In cima al mondo

o sottoterra

con il bisturi

o la vanga

imbellettati come manichini

o trasandati come dei barboni

Con il mento sporgente

ed il petto confacente

o il capo chino

e la schiena dolente

In ogni caso

siamo carne e sangue

intelletto e sentimento

Siamo il tempio

e l’architetto

siamo pecore in assetto da combattimento.

Chi è Paride Royl?

Finalmente il 28 giugno 2022 ha visto la luce il mio primo romanzo, un fantasy: Paride Royl e la Lanterna dei Sogni Perduti. È un urban fantasy per l’esattezza e Paride Royl ne è il protagonista. Paride è un quattordicenne come tanti ma si porta dentro un grande dolore, la perdita della mamma in tenerissima età. Questo dolore lo rende molto riflessivo e introverso e non si capacita delle scarse informazioni ricevute in merito dal padre, Menos, con il quale passerà l’estate in un paese del Lazio, Castellana. Sarà proprio in questo paesino che conoscerà Ecuba, grande amica della famiglia Royl, e Lea, sua figlia. Proprio con Lea che comincerà a scoprire che a Castellana, qualcosa non torna. Ma alla fine, chi è Paride Royl? È un ragazzo che dovrà riconsiderare le sue idee sulla realtà che lo circonda, che dovrà necessariamente fare delle scelte importanti, che dovrà crescere anzitempo. In definitiva è un ragazzo che suo malgrado si troverà a vivere avventure fantastiche, in un mondo che non credeva tale.

https://delos.digital/9788825420975/paride-royl-e-la-lanterna-dei-sogni-perduti

Paride Royl e la Lanterna dei Sogni Perduti

Ciò che resta della famiglia Royl, dopo un grave incidente d’auto, sono Menos e il figlio Paride. Durante una vacanza nella loro casa di Castellana, piccolo paese del Lazio, ospiteranno Ecuba e sua figlia Lea, due amiche di famiglia. I due ragazzi, inizialmente un po’ diffidenti, si avvicineranno l’uno all’altra e scopriranno che Castellana nasconde misteri inimmaginabili. Grazie a una magica lanterna avranno accesso a conoscenze inaspettate e da quel momento nulla sarà più come prima. La magia entrerà nella loro vita e con essa misteri, leggende e segreti che li costringeranno a prendere atto che la realtà non è ciò che sembra e il mondo invisibile è tanto concreto quanto quello visibile.

L’Ickabog

L’Ickabog è un romanzo per bambini e ragazzi ( ma io lo consiglierei anche e soprattutto agli adulti) della scrittrice inglese J. K. Rowling edito in Italia da Salani e finito di stampare nel mese di novembre 2020.

J.K.Rowling

È la scrittrice della fortunatissima serie di Harry Potter, ha venduto milioni di libri in tuto il mondo ed è diventata una delle scrittrici più famose di sempre. Prima di diventare ricca e famosa ha avuto una vita difficile ed è stato proprio in quegli anni, quando era separata, con un bambino piccolo e senza lavoro, che ha prodotto la storia che l’avrebbe consacrata e che ora è considerata un classico. Citiamo tra le altre cose: Animali fantastici e dove trovarli e Il Quidditch attraverso i secoli.

L’Ickabog

L’Ickabog è un leggendario mostro che vivrebbe ai confini del tranquillissimo e felice regno di Cornucopia, nella zona delle paludi. Nessuno nel regno si era mai veramente preoccupato di simili dicerie fin quando un cittadino, approfittando dell’incontro periodico che il re Teo concedeva ai sudditi per porre rimedio alle loro lagnanze, un vecchio pastore piuttosto malmesso in arnese, volle avvisare re Teo che l’Ickabog, il mostro leggendario i cui racconti erano utilizzati per spaventare i bambini, aveva mangiato il suo cane. Da qui cominciano le peripezie e i problemi per il felice regno di Cornucopia.

La storia

La storia è molto ben scritta e ben architettata, rende perfettamente l’idea di un regno bellissimo e felice e dei suoi pacifici cittadini che improvvisamente si trovano a dover fare i conti con problemi che mai avrebbero immaginato di dover affrontare. Per non parlare delle soluzioni, altrettanto “particolari”.

I personaggi

I personaggi sembrano ben curati nei loro modi di essere e di presentarsi. La Rowling, almeno nella versione italiana ma immagino anche in quella inglese, in molti casi, usa nomi che in qualche modo rappresentano i personaggi per il significato stesso del nome o perchè quel tale nome rende l’idea di come sia il possessore; per es. Buonuomo è una brava persona, Blatta non molto direi, poi ci sono anche Lisca d’Aringa, Raggianti, Ma’ Grugna e Truffalmacco solo per citarne qualcuno ma lasciamo parlare il testo in questa breve citazione:

Lord Scaracchino era molto magro, astuto e intelligente. Il suo compare Flappone era rubicondo e talmente grasso che ci volevano sei uomini per issarlo sul suo enorme cavallo sauro.

L’Ickabog cap. 1 pag. 12 j.k.rowling Salani editore

Le illustrazioni

Per concludere, una cosa che mi è piaciuta moltissimo; le illustrazioni sono disegni dei bambini che hanno partecipato al: Torneo per le illustrazioni dell’Ickabog.

Storie di Principi, Principesse e Animali Parlanti

Non sarà facile per il principe Mirko confessare a suo padre ciò che realmente vuole fare nella sua vita, così come non sarà facile per la principessina Gaia affrontare gli anni di solitudine ai quali il perfido sortilegio della zia sembra averla condannata. La principessa Speranza sa bene, invece, che l’amore è la più potente delle magie. Così come l’amore dello spirito della giungla per i suoi figli è pronto a sfidare qualsiasi minaccia di soppressione…

Linda e il dono

Linda è al settimo cielo quando scopre di essere la vincitrice di un concorso che le permetterà di frequentare una delle più antiche facoltà di antropologia del mondo, in Francia. Portando nel cuore l’affetto per la sua amata mamma parte per inseguire il suo sogno. E qui che farà tante conoscenze straordinarie come Peter e il professor Armadillo. Conoscerà luoghi magici come Bosco ombroso e la Montagna Blu e un incredibile dono che dovrà imparare a padroneggiare. Non mancheranno mille pericoli, grandi misteri e avventure…Ma l’importante sarà sempre essere pronti a rinascere, a saper trovare e cogliere una seconda possibilità, come è stato per Isabel la Fenice, come sarà per Lilla, la sacra betulla e per il coraggioso Tambi e per i piccoli Barbino e Barbuto.

Linda e il dono
https://www.youcanprint.it/linda-e-il-dono/b/718ccd63-62a8-5a23-82d4-ac4848492cc9

Harry Potter e la maledizione dell’erede

Come tanti, anche io ho seguito le vicende del maghetto inglese e così, visto che il libro era in casa, ho deciso di leggerlo, ma andiamo con ordine.

Harry Potter

Chi non conosce Harry Potter? Penso quasi nessuno, visto che è stato ed è un caso editoriale più unico che raro. Milioni di bambini e ragazzi sono cresciuti con lui, con le sue magie, le sue avventure e chissà quanti bambini avranno sognato di ricevere la mitica lettera per l’iscrizione a Hogwarts, la celebre scuola di magia. Il libro ha sempre per titolo, Harry Potter ma tanti sono i personaggi che hanno dato vita a questa indimenticabile saga di magia e stregoneria a partire dai suoi più stretti compagni di avventure, Ron e Hermione, destinati a innamorarsi e a sposarsi (ho sempre considerato geniale questa scelta da parte della Rowlings. I più avrebbero pensato e immaginato un amore tra Harry e Hermione), per passare poi agli insegnanti e penso che siano gli insegnanti più amati e invidiati dagli studenti di tutto il mondo, come Silente, il preside di Hogwarts o il temutissimo Severus Pyton, per citare i due forse più rappresentativi. E le creature magiche? Tranquilli, ci sono tutte! O quasi, si perchè ad Hogwarts se ne vedono di tutte le risme, centauri, sirene, vampiri, licantropi, troll, draghi, giganti, folletti e sicuramente ne avrò dimenticata qualcuna… Ebbene la saga comprende 7 libri usciti tra il 1997 e il 2007. È stata adattata anche per il grande schermo con ben 8 pellicole anch’esse fortunatissime con l’ultimo romanzo, Harry Potter e i doni della morte che è stato suddiviso in prima e seconda parte. Sono stati inoltre realizzati dei videogame e parchi tematici dedicati al nostro eroe e naturalmente una serie pressoché infinita di gadget e abbigliamento a tema.

J.K. Rowling

E così può capitare che i sogni e la fantasia di una giovane donna s’intreccino con i sogni di tanti lettori abbattendo tempo e spazio e incontrandosi la dove tutto è possibile. È così che mi piace immaginare il processo creativo di questa fantastica saga, si realizza ciò di cui si sente il bisogno. La “mamma” di Harry Potter ha ideato la storia e i personaggi nei primi anni novanta in un periodo molto difficile per lei, separata, con una figlia piccola, senza lavoro e in preda a stati depressivi eppure dedicarsi alla stesura del suo primo romanzo rappresentò per lei la cura, prima interiore e poi esteriore poiché i semi piantati in quegli anni germogliarono in quelli successivi donandole un successo senza pari. Joanne K. Rowling ha scritto altri libri per bambini, per beneficienza, ha sceneggiato la serie cinematografica, Animali fantastici e ha inoltre scritto una serie di gialli sotto lo pseudonimo di Robert Galbraith.

In teatro

E così dopo tante difficoltà e tanti successi la saga è stata portata a compimento ed è qui che si apre un’interessante appendice, Harry Potter sbarca in teatro. Nel 2016 al Palace Theatre di Londra, Jhon Tiffany e Jack Thorne, portano in scena Harry Potter e la maledizione dell’erede (Harry Potter and the cursed child), basato su una storia originale di J. K. Rowling.

La storia

La storia è ambientata 19 anni dopo, Harry Potter e i doni della morte e i protagonisti principali sono Albus Severus Potter e Scorpius Malfoy cioè, come avrete ben capito, i figli di Harry e Draco.

Cosa ne penso

Ho cominciato a leggere Harry Potter e la maledizione dell’erede e dopo poche pagine l’ho richiuso e rimesso a posto perché il testo in realtà non è un adattamento letterario dell’omonimo spettacolo teatrale ma il copione stesso ed è per questo che risulta essere piuttosto ostico in quanto, per ogni scena, ci sono le indicazioni di cosa avviene sul palco e inoltre, quando i personaggi parlano, viene indicato il nome del personaggio che sta parlando con gli accorgimenti necessari agli attori che devono interpretare quel dato personaggio. Naturalmente ne ero a conoscenza ma inizialmente ho comunque trovato una certa difficoltà nell’immergermi nella storia visto che le continue indicazioni tecniche distraggono dalla narrazione pura ma è giusto così, il libro non è un romanzo, è un copione e preso atto di ciò, dopo qualche giorno mi sono ripreso il libro e l’ho letto tutto e ne sono felice perché se si riesce a “separare la mente” tra le indicazioni fornite e la narrazione degli eventi, ci si diverte moltissimo. Il racconto è godibilissimo e perfettamente in linea con l’universo potteriano. Se anche voi come me, avete cominciato a leggere Harry Potter e la maledizione dell’erede ma vi siete fermati beh, vi consiglio di riprenderne la lettura e poi magari fatemi sapere cosa ne pensate.

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