Il blog di Vincenzo Valenza

Categoria: Libri

Aristotele a Hollywood

Aristotele a Hollywood è un libro del 2002, scritto da Ari Hiltunen ed edito in Italia da Dino Audino. Parla di come le storie di successo, dall’antichità a oggi, abbiano mantenuto lo stesso schema narrativo, schema insegnato da Aristotele più di duemilatrecento anni fa.

Aristotele

Insomma, Aristotele, il famoso filosofo vissuto nell’antica Grecia di duemilatrecento anni fa, non era solo un filosofo ma molte altre cose. Basti pensare che si è occupato di politica, logica, fisica, metafisica e arte ed è proprio dedicandosi all’arte che redige un trattato, probabilmente a scopo didattico, dedicato alla tragedia.

La Poetica

La “Poetica”, è uno studio sulla nascita e l’evoluzione dell’arte drammatica greca, delle sue origini e di come costruire una struttura narrativa e con quale tipo di personaggi per catturare l’attenzione e l’interesse del pubblico ai fini di procurare loro un piacere derivante dallo svolgersi degli eventi culminanti in un finale risolutivo.

Hollywood?

Ma cosa c’entrano Aristotele e il suo studio sulla tragedia greca con Hollywood? Beh, a quanto pare tutti i film di maggior successo seguono uno schema delineato nella “Poetica” di Aristotele oltre duemila anni fa. Sembra strano ma effettivamente se si cerca di studiare la struttura narrativa dei grandi film di successo, otteniamo sempre, più o meno, la stessa intelaiatura. Cambiano i personaggi, i temi e le storie ma la struttura rimane la stessa, perché è quella che piace maggiormente, quella che ci da il “piacere pertinente” come lo chiama l’autore di questo libro.

Non solo cinema

A rendere ancora più interessante la cosa è che tale struttura di base non riguarderebbe solo il cinema e il teatro ma è adattabile a qualsiasi tipo di racconto come il romanzo o una storia utilizzata per comporre un moderno videogioco. Rappresenterebbe quindi un’importante area di studio per tutti gli scrittori, a prescindere dal mezzo con il quale sceglieranno di raccontare le proprie storie.

Concludendo

Concludendo, è un testo molto bello e dal contenuto estremamente interessante. Molto apprezzabili le analisi dei vari testi come “Edipo re”, di Sofocle, “Giulietta e Romeo”, di Shakespeare e “E.R. medici in prima linea”, la famosa serie tv. Inoltre il testo è parte di una collana che si occupa di narrativa e sceneggiatura, per il cinema, la tv e il teatro, nonché degli elementi costitutivi di tali discipline, come la caratterizzazione del personaggio, i dialoghi, ecc.

Perciò se vi intriga capire come sono state costruite le storie che più avete amato, “Aristotele a Hollywood” è il libro che fa per voi.

Nano, nano e alla prossima

Qui sotto il link per l’acquisto del mio ultimo libro

È solo un gioco

Scrivere bene (o quasi)

“Scrivere bene o quasi”, è un libro del 2011 scritto da Elisabetta Perini per l’editore Giunti.

Di cosa parla

Il libro, come si può intuire, è un manuale il cui intento è quello di aiutarci a scrivere meglio. Spiega in modo semplice ed efficace come risolvere alcuni dei dubbi che ci possono assalire quando scriviamo. Effettivamente le occasioni non mancano. Tutti noi scriviamo nelle chat, sui social media, un semplicissimo bigliettino d’auguri ecc. tutto ciò può far nascere in noi (giustamente), molti dubbi. A tutti questi dubbi, l’autrice da risposte utili e precise o, dove non c’è una regola certa, indica quali siano le soluzioni adeguate per migliorare la nostra scrittura.

Un manuale

“Scrivere bene (o quasi)” è un manuale da tenere sempre a portata di mano per tutti coloro che scrivono spesso ma magari non sono degli esperti. La struttura è la stessa del precedente libro: “Grammatica italiana per tutti” sempre di Elisabetta Perini per l’editore Giunti. Il libro ha un indice completo che permette di trovare senza alcuna difficoltà la parte che interessa con i relativi capitoli e paragrafi. Ogni capitolo è abbinato a un colore diverso, il colore è applicato verticalmente sul lato esterno di ogni pagina che chiaramente ne permette una miglior fruizione da parte del lettore.

Migliorare la propria scrittura

Naturalmente non occorre avere un motivo particolare per voler migliorare la propria scrittura, ma può essere semplicemente un interesse, una passione e perché no? Un Hobby, scrivere solo per se stessi infatti non significa scrivere male ma scrivere al meglio e cercare di migliorare in modo da poter apprezzare il proprio percorso senza doverlo necessariamente condividere o condividendolo con pochi intimi.

Le tante occasioni

C’è poi chi potrebbe voler migliorare la propria scrittura per motivi pratici più o meno importanti, dai dubbi derivanti dai nostri messaggini telefonici alla necessità di scrivere un buon curriculum vitae. E a chi non sono mai venuti dei dubbi scrivendo biglietti d’auguri o inviti per una cerimonia? E sul posto di lavoro? Scrivere note e rapporti può essere la norma di ogni giorno per molti. Insomma c’è sempre un buon motivo per migliorare il proprio modo di scrivere e non importa se non saremo perfetti, piuttosto importa migliorare rispetto a come eravamo, ma questo vale per ogni cosa…

“Scrivere bene (o quasi)” è un libro molto utile e interessante. Elisabetta Perini ci mette davanti agli occhi tutti i dubbi e le curiosità che potremmo avere riguardo a come si scrive un testo qualsiasi, ma è molto di più. Ci porta per mano attraverso i vari stili di scrittura rapportati al testo (formale, informale, creativo, ecc.) che abbiamo bisogno di produrre. La struttura che più si adatta a quel dato testo, la punteggiatura, quando è il caso di essere più precisi e quando invece ci possiamo permettere qualche libertà e davvero, tanto altro. Insomma chi più ne ha, più ne metta e per concludere vi consiglio di leggere questo libro anche perché ha una caratteristica che non guasta affatto: va giù come l’acqua fresca.

Alla prossima e

nano, nano

Per chi volesse, ecco i link ai miei libri:

Paride Royl e la lanterna dei sogni perduti

È solo un gioco

Grammatica italiana per tutti

Grammatica italiana per tutti

“Grammatica italiana per tutti”, è un libro del 2009, scritto dalla bravissima Elisabetta Perini e pubblicato dall’editore Giunti. L’autrice è una linguista esperta in dialettologia e specializzata in lingua ladina. Il libro è pensato per essere un testo di facile consultazione, da tenere sempre a portata di mano; L’indice permette infatti al lettore di trovare immediatamente la pagina con l’argomento che lo interessa così da chiarire ogni, eventuale dubbio. come viene specificato sulla copertina, si parla di regole, spiegazioni, eccezioni, esempi e infine l’autrice propone un test per potersi mettere alla prova e verificare il livello delle proprie competenze linguistiche. Non manca un elenco dei “mostri sacri” della grammatica italiana, indispensabili per approfondire l’argomento. Simpatica e utile inoltre l’idea di colorare le pagine in funzione dei cinque macro-argomenti: Lettere e Suoni, Morfologia, Sintassi della frase semplice, Sintassi della frase complessa e Formazione delle parole.

Grammatica per tutti

Se state scrivendo un messaggino alla vostra ragazza o al vostro ragazzo, se dovete scrivere il vostro curriculum vitae, una tesina, un articolo per il vostro blog, un biglietto d’auguri o una formula magica e vi vengono forti dubbi sulla correttezza delle vostre frasi, potete tranquillamente appoggiarvi a questo bel libro. Sì, perché se è vero che oggi si scrive di meno, a mano, è altrettanto vero che si scrive moltissimo per il tramite delle nostre moderne diavolerie come il telefono o il computer ed è altrettanto vero che la qualità della nostra scrittura è decisamente in declino. Non so voi ma a me capita spesso di leggere articoli di giornali online ma anche titoli o sottotitoli di notizie trasmesse dalle reti televisive, con evidenti errori di “battitura”, niente di male, sicuramente sono causati dalla necessità di essere sempre sul pezzo e magari si predilige la quantità alla qualità ma il rischio di passare dall’errore “stupido” all’errore per mancanza di conoscenza, potrebbe essere un passo alquanto breve perché comunque, è il caso di ricordarlo, quegli articoli poco curati, qualcuno li legge.

Esprimersi meglio per pensare meglio

Non occorre approcciarsi a questo libro per diventare dei geni della grammatica, errori ne faremo sempre ma possiamo comunque migliorarci e riuscire a comunicare meglio in molti ambiti della vita di tutti giorni sia per motivi di studio che per motivi professionali, senza tralasciare lo svago e il divertimento. In ogni caso, la comunicazione è fondamentale, la vita sociale stessa, dipende dalle capacità comunicative dei propri membri. Inoltre il proprio avanzamento cognitivo e intellettuale trarrà enormi vantaggi se impareremo a esprimerci al nostro meglio, perché parlare e scrivere, avendo una buona padronanza della lingua, ci permette di avere un pensiero più ricco, efficace ed efficiente. Se poi ciò non bastasse, pensate a quanto è importante la capacità di capire e di farsi capire nel mondo delle relazioni… e scusate se è poco.

Un mondo affascinante e dinamico

L’italiano è una lingua molto complessa, piena di regole, prassi ed eccezioni, con delle differenze tra lo scritto e il parlato per non parlare poi degli influssi dialettali di cui Elisabetta Perini è esperta. Alla luce di quanto detto, tuffarsi in questo bel libro sulla grammatica italiana è veramente un’avventura intensa e affascinante.

Se volete, potete acquistare il mio ultimo libro al seguente link: È solo un gioco

Communion di Whitley Strieber

Il libro è stato presentato come una storia vera ma al di là del fatto che l’autore racconti o meno ciò che ha vissuto, secondo me vale la pena leggere Communion perché, il grigio che vedete rappresentato in copertina ancora non faceva parte dell’immaginario collettivo che si consolidò negli anni successivi e anche perché il racconto stesso, nel suo insieme, di lì a poco sarebbe diventato il fenomeno noto come abduction e sì stiamo parlando proprio di rapimenti alieni.

Communion

Communion è un libro del 1987 , scritto dallo scrittore fanta-horror americano, Whitley Strieber, edito da Rizzoli. Il libro racconta la presunta storia di abduction subita dall’autore stesso a partire da una visione avuta in piena notte nel proprio cottage di campagna. I presunti rapimenti alieni sarebbero stati reiterati nel corso degli anni all’insaputa della vittima fino appunto a quella notte in cui tutto è cambiato. Strieber è autore, tra gli altri, di “The Wolfen” del 1978 e “The Hunger” del 1981. Ha curato la sceneggiatura ed è stato il co-produttore dell’omonimo adattamento cinematografico di Communion con Christopher Walken. Suo è anche il soggetto di “Miriam si sveglia a mezzanotte”, di Tony Scott, con Catherine Deneuve, David Bowie e Susan Sarandon.

Whitley Strieber

Whitley Strieber nasce come autore horror passa prima a occuparsi di tematiche inerenti al pericolo di una guerra nucleare e al fantasy poi. Communion rappresenta un po’ l’apice della sua carriera e gli conferisce notevole notorietà. Successivamente scriverà ancora delle sue presunte vicende personali così come in Communion e storie horror, in particolare sui vampiri.

Abduction

Il termine abduction è ormai ampiamente sdoganato ma negli anni 80 non era così. A mio parere, il libro di Strieber ha contribuito a rendere noto al grande pubblico il fenomeno dei rapimenti alieni e l’aspetto del “grigio”, come riportato in copertina. Ma cosa sono le abduction? Ci sono molti casi, in tutto il mondo, di persone che riferiscono di aver visto degli U.F.O. attraversare i cieli notturni delle nostre città, montagne, campagne ecc. Ebbene, alcuni di questi spettatori riferiscono anche di aver avuto degli incontri con quelli che sarebbero gli occupanti di questi oggetti e in alcuni casi, sarebbero stati rapiti dai visitatori, un po’ come facciamo noi umani quando “rapiamo” degli animali per motivi scientifici come monitorare lo stato di salute in rapporto all’inquinamento, per esempio.

Una storia vera

In copertina, sotto al nome dell’autore, appare la scritta: “Una storia vera”. Io non mi esprimo sull’autenticità di tale affermazione perché per farlo, occorrerebbe effettuare ulteriori ricerche al fine di avere un quadro il più completo e oggettivo possibile. Mi limiterò a citare solo alcuni punti interessanti e meritevoli di attenzione.

Punto primo

Whitley Strieber afferma, con assoluta certezza, di aver raccontato solo ed esclusivamente la realtà di quanto vissuto in prima persona.

Punto secondo

Non mi risulta che esistano prove concrete e inequivocabili a sostegno delle affermazioni riguardo il punto primo.

Punto terzo

Whitley Strieber si è sottoposto a esami neurologici, psichiatrici e psicologici i quali confermano che l’autore era nel pieno possesso delle proprie facoltà mentali e che quanto avvenuto non è stato il frutto della sua immaginazione.

Punto quarto

Whitley Strieber si è sottoposto al test della macchina della verità attestando di fatto che l’autore ha scritto ciò che egli riteneva vero.

Entrambi i test sono riportati in appendice al libro.

Cosa ne penso

Se quel che racconta Strieber sia la verità o meno, non lo so ma sembrerebbe essere in buona fede. Va anche detto che il libro ha rappresentato per lui un punto di svolta nella sua carriera ma al di là di tutto ciò a me il libro è piaciuto molto. Lo stile è efficace, il libro è scorrevole e riesce a ricreare atmosfere cupe e claustrofobiche. In taluni casi il senso di stupore lascia spazio al senso di smarrimento e impotenza perché il protagonista, oltre a non comprendere cosa accade è anche impossibilitato a reagire, non può nulla, è protagonista e spettatore di un dramma personale assolutamente imprevedibile.

Il libro credo che ormai si trovi solo come usato ma se vi piace il genere potrebbe valerne la pena.

È solo un gioco

È appena uscito il mio nuovo libro “È solo un gioco”, edito da Nonsolopoesie Edizioni. È il secondo che pubblico con una casa editrice e questa soddisfazione mi ripaga del tempo impegnato a scrivere, riscrivere, correggere, ecc. Spero possa essere di vostro gradimento. Il libro è acquistabile su Amazon e altri store online oppure lo potete ordinare direttamente in libreria.

È Solo un Gioco

“È solo un gioco”. perchè forse è la vita stessa a essere “solo” un gioco. Le prime poesie appartenenti a questa collezione rappresentano la possibilità di entrare in contatto con le impressioni vibranti nel mondo circostante al poeta. Successivamente, l’autore diviene un mezzo per permettere al lettore di vedere le brutture della nostra moderna società, sapendo che ciò è una tappa obbligata se si vuole tornare a vedere la bellezza nel mondo. Nella terza fase, si ricercano stati interiori volti a immaginare un futuro migliore. In realtà é un ritorno all’ottimismo, non come difesa psicologica ma, come assunzione di responsabilità verso le generazioni future e verso la parte migliore di noi stessi.

“On Writing ” Autobiografia di un Mestiere di Stephen King

Non credo che Stephen King abbia bisogno di presentazioni ma nel caso ci fosse un marziano in missione sulla terra, beh, due paroline devo spenderle altrimenti poi torna su Marte e dice a tutti che non l’ho informato correttamente; non sia mai…

Stephen King

Stephen King è uno scrittore americano di narrativa fantastica e in particolare, horror e paranormale. È uno degli scrittori più prolifici, che più ha venduto; le sue storie sono tra le più rappresentate tanto che il suo nome… come si dice, è una garanzia. Ricordo alcuni dei suoi romanzi più rappresentativi: Carrie, il suo romanzo d’esordio del 1974, The Shining del 1977, Misery del 1987 e Revival del 2014; solo per citarne alcuni, naturalmente. Tre dei quali sono stati anche dei grandi successi cinematografici, indovinate un po’, sto parlando nientepopodimeno che di Carrie – Lo Sguardo di Satana di Brian De Palma con Sissy Spacek, Misery non deve Morire di Rob Reiner con James Caan e Kathy Bates e Shining di Stanley Kubrick con Jack Nicholson. Numerosi anche gli adattamenti per la televisione, tra i quali, La Tempesta del Secolo e Under the Dome.

On Writing

On Writing è un saggio del “re del brivido” uscito nel 2000. In Italia è uscito nel 2001 edito da Frassinelli. Il libro riguarda la vita privata dell’autore e da qualche buon consiglio agli spiranti scrittori, tra i quali l’intramontabile: leggere, leggere, leggere e l’altrettanto intramontabile: scrivere, scrivere, scrivere.

Di cosa parla

Si va beh okay Vincè, ma di cosa parla? Giusto, te lo dico subito. Prima di tutto, parla un po’ di se stesso, della propria infanzia, di come sia nata la passione per la scrittura, dei periodi più duri della propria vita come quando ebbe un incidente e venne investito da una vettura mentre passeggiava tranquillamente e per poco non ci rimise una gamba. Il “re” ci parla anche del rapporto con la moglie Tabitha e di come sia stata lei a incoraggiarlo e a renderlo ciò che è, aiutandolo anche a uscire da circolo vizioso di alcol e droga in cui era finito in certi anni: ” in quel periodo un romanzo come Cujo, non ricordo neanche di averlo scritto”, parole sue… più o meno. Ed è proprio parlando di se, miscelando allegramente e alla perfezione la propria vita privata con quella dello scrittore aspirante prima, e di successo poi, che ci spiega e forse si spiega, cosa vuol dire scrivere, come si fa o perlomeno come riprodurre le condizioni che possono portare a un racconto interessante, che valga la pena leggere insomma. Una delle cose che ci tiene a chiarire fin dall’inizio è che le idee non si comprano al supermercato ma ci piovono in testa, inspiegabilmente e quindi l’unica cosa che si può fare è essere bravi a riconoscerle per utilizzarle e trasformarle in una storia. Oltre a questa, Stephen king ci “svela” diversi suoi trucchetti che poi trucchetti non sono ma che è utile ricordare e su cui vale la pena riflettere.

Cosa ne penso

A me On Writing è piaciuto moltissimo, in parte perché mi ha permesso di conoscere meglio uno scrittore sicuramente popolare ma spaventosamente evocativo nelle scene che descrive e in parte, perché ho potuto apprezzare i suoi personali commenti a delle cose in cui tipicamente si cimenta uno scrittore, le idee, i dialoghi, le descrizioni, avere o no un metodo e quindi stabilire prima gli accadimenti o lasciarsi guidare dall’intuito, di volta in volta. Il libro non è lunghissimo (280 pagine circa) e si legge veramente bene, nel senso che è scorrevole, poi chiaramente se siete fan del “re” beh, in questo caso andrete in brodo di giuggiole, se non lo siete è l’occasione buona per scoprire uno degli autori più affermati degli ultimi 50 anni e farlo partendo dalla sua vita, le sue idee e i suoi concetti sulla scrittura. Se poi siete uno scrittore o aspirante tale, devo avvisarvi, questo volume non può mancare nella vostra libreria comunque la pensiate sull’autore in questione o sul genere da lui trattato.

Per concludere ho trovato molto interessante le appendici finali, dove King mostra un testo grezzo e le correzioni apportate poi in una prima revisione dello stesso e ben due liste di libri che Stephen King ha letto personalmente e che consiglia.

Ah dimenticavo, Stephen è un ottimo chitarrista…niente volevo solo farvelo sapere.

Paride Royl e la Lanterna dei Sogni Perduti

Ciò che resta della famiglia Royl, dopo un grave incidente d’auto, sono Menos e il figlio Paride. Durante una vacanza nella loro casa di Castellana, piccolo paese del Lazio, ospiteranno Ecuba e sua figlia Lea, due amiche di famiglia. I due ragazzi, inizialmente un po’ diffidenti, si avvicineranno l’uno all’altra e scopriranno che Castellana nasconde misteri inimmaginabili. Grazie a una magica lanterna avranno accesso a conoscenze inaspettate e da quel momento nulla sarà più come prima. La magia entrerà nella loro vita e con essa misteri, leggende e segreti che li costringeranno a prendere atto che la realtà non è ciò che sembra e il mondo invisibile è tanto concreto quanto quello visibile.

https://delos.digital/9788825420975/paride-royl-e-la-lanterna-dei-sogni-perduti

L’Ickabog

L’Ickabog è un romanzo per bambini e ragazzi ( ma io lo consiglierei anche e soprattutto agli adulti) della scrittrice inglese J. K. Rowling edito in Italia da Salani e finito di stampare nel mese di novembre 2020.

J.K.Rowling

È la scrittrice della fortunatissima serie di Harry Potter, ha venduto milioni di libri in tuto il mondo ed è diventata una delle scrittrici più famose di sempre. Prima di diventare ricca e famosa ha avuto una vita difficile ed è stato proprio in quegli anni, quando era separata, con un bambino piccolo e senza lavoro, che ha prodotto la storia che l’avrebbe consacrata e che ora è considerata un classico. Citiamo tra le altre cose: Animali fantastici e dove trovarli e Il Quidditch attraverso i secoli.

L’Ickabog

L’Ickabog è un leggendario mostro che vivrebbe ai confini del tranquillissimo e felice regno di Cornucopia, nella zona delle paludi. Nessuno nel regno si era mai veramente preoccupato di simili dicerie fin quando un cittadino, approfittando dell’incontro periodico che il re Teo concedeva ai sudditi per porre rimedio alle loro lagnanze, un vecchio pastore piuttosto malmesso in arnese, volle avvisare re Teo che l’Ickabog, il mostro leggendario i cui racconti erano utilizzati per spaventare i bambini, aveva mangiato il suo cane. Da qui cominciano le peripezie e i problemi per il felice regno di Cornucopia.

La storia

La storia è molto ben scritta e ben architettata, rende perfettamente l’idea di un regno bellissimo e felice e dei suoi pacifici cittadini che improvvisamente si trovano a dover fare i conti con problemi che mai avrebbero immaginato di dover affrontare. Per non parlare delle soluzioni, altrettanto “particolari”.

I personaggi

I personaggi sembrano ben curati nei loro modi di essere e di presentarsi. La Rowling, almeno nella versione italiana ma immagino anche in quella inglese, in molti casi, usa nomi che in qualche modo rappresentano i personaggi per il significato stesso del nome o perchè quel tale nome rende l’idea di come sia il possessore; per es. Buonuomo è una brava persona, Blatta non molto direi, poi ci sono anche Lisca d’Aringa, Raggianti, Ma’ Grugna e Truffalmacco solo per citarne qualcuno ma lasciamo parlare il testo in questa breve citazione:

Lord Scaracchino era molto magro, astuto e intelligente. Il suo compare Flappone era rubicondo e talmente grasso che ci volevano sei uomini per issarlo sul suo enorme cavallo sauro.

L’Ickabog cap. 1 pag. 12 j.k.rowling Salani editore

Le illustrazioni

Per concludere, una cosa che mi è piaciuta moltissimo; le illustrazioni sono disegni dei bambini che hanno partecipato al: Torneo per le illustrazioni dell’Ickabog.

Storie di Principi, Principesse e Animali Parlanti

Non sarà facile per il principe Mirko confessare a suo padre ciò che realmente vuole fare nella sua vita, così come non sarà facile per la principessina Gaia affrontare gli anni di solitudine ai quali il perfido sortilegio della zia sembra averla condannata. La principessa Speranza sa bene, invece, che l’amore è la più potente delle magie. Così come l’amore dello spirito della giungla per i suoi figli è pronto a sfidare qualsiasi minaccia di soppressione…

Linda e il dono

Linda è al settimo cielo quando scopre di essere la vincitrice di un concorso che le permetterà di frequentare una delle più antiche facoltà di antropologia del mondo, in Francia. Portando nel cuore l’affetto per la sua amata mamma parte per inseguire il suo sogno. E qui che farà tante conoscenze straordinarie come Peter e il professor Armadillo. Conoscerà luoghi magici come Bosco ombroso e la Montagna Blu e un incredibile dono che dovrà imparare a padroneggiare. Non mancheranno mille pericoli, grandi misteri e avventure…Ma l’importante sarà sempre essere pronti a rinascere, a saper trovare e cogliere una seconda possibilità, come è stato per Isabel la Fenice, come sarà per Lilla, la sacra betulla e per il coraggioso Tambi e per i piccoli Barbino e Barbuto.

Linda e il dono
https://www.youcanprint.it/linda-e-il-dono/b/718ccd63-62a8-5a23-82d4-ac4848492cc9

Harry Potter e la maledizione dell’erede

Come tanti, anche io ho seguito le vicende del maghetto inglese e così, visto che il libro era in casa, ho deciso di leggerlo, ma andiamo con ordine.

Harry Potter

Chi non conosce Harry Potter? Penso quasi nessuno, visto che è stato ed è un caso editoriale più unico che raro. Milioni di bambini e ragazzi sono cresciuti con lui, con le sue magie, le sue avventure e chissà quanti bambini avranno sognato di ricevere la mitica lettera per l’iscrizione a Hogwarts, la celebre scuola di magia. Il libro ha sempre per titolo, Harry Potter ma tanti sono i personaggi che hanno dato vita a questa indimenticabile saga di magia e stregoneria a partire dai suoi più stretti compagni di avventure, Ron e Hermione, destinati a innamorarsi e a sposarsi (ho sempre considerato geniale questa scelta da parte della Rowlings. I più avrebbero pensato e immaginato un amore tra Harry e Hermione), per passare poi agli insegnanti e penso che siano gli insegnanti più amati e invidiati dagli studenti di tutto il mondo, come Silente, il preside di Hogwarts o il temutissimo Severus Pyton, per citare i due forse più rappresentativi. E le creature magiche? Tranquilli, ci sono tutte! O quasi, si perchè ad Hogwarts se ne vedono di tutte le risme, centauri, sirene, vampiri, licantropi, troll, draghi, giganti, folletti e sicuramente ne avrò dimenticata qualcuna… Ebbene la saga comprende 7 libri usciti tra il 1997 e il 2007. È stata adattata anche per il grande schermo con ben 8 pellicole anch’esse fortunatissime con l’ultimo romanzo, Harry Potter e i doni della morte che è stato suddiviso in prima e seconda parte. Sono stati inoltre realizzati dei videogame e parchi tematici dedicati al nostro eroe e naturalmente una serie pressoché infinita di gadget e abbigliamento a tema.

J.K. Rowling

E così può capitare che i sogni e la fantasia di una giovane donna s’intreccino con i sogni di tanti lettori abbattendo tempo e spazio e incontrandosi la dove tutto è possibile. È così che mi piace immaginare il processo creativo di questa fantastica saga, si realizza ciò di cui si sente il bisogno. La “mamma” di Harry Potter ha ideato la storia e i personaggi nei primi anni novanta in un periodo molto difficile per lei, separata, con una figlia piccola, senza lavoro e in preda a stati depressivi eppure dedicarsi alla stesura del suo primo romanzo rappresentò per lei la cura, prima interiore e poi esteriore poiché i semi piantati in quegli anni germogliarono in quelli successivi donandole un successo senza pari. Joanne K. Rowling ha scritto altri libri per bambini, per beneficienza, ha sceneggiato la serie cinematografica, Animali fantastici e ha inoltre scritto una serie di gialli sotto lo pseudonimo di Robert Galbraith.

In teatro

E così dopo tante difficoltà e tanti successi la saga è stata portata a compimento ed è qui che si apre un’interessante appendice, Harry Potter sbarca in teatro. Nel 2016 al Palace Theatre di Londra, Jhon Tiffany e Jack Thorne, portano in scena Harry Potter e la maledizione dell’erede (Harry Potter and the cursed child), basato su una storia originale di J. K. Rowling.

La storia

La storia è ambientata 19 anni dopo, Harry Potter e i doni della morte e i protagonisti principali sono Albus Severus Potter e Scorpius Malfoy cioè, come avrete ben capito, i figli di Harry e Draco.

Cosa ne penso

Ho cominciato a leggere Harry Potter e la maledizione dell’erede e dopo poche pagine l’ho richiuso e rimesso a posto perché il testo in realtà non è un adattamento letterario dell’omonimo spettacolo teatrale ma il copione stesso ed è per questo che risulta essere piuttosto ostico in quanto, per ogni scena, ci sono le indicazioni di cosa avviene sul palco e inoltre, quando i personaggi parlano, viene indicato il nome del personaggio che sta parlando con gli accorgimenti necessari agli attori che devono interpretare quel dato personaggio. Naturalmente ne ero a conoscenza ma inizialmente ho comunque trovato una certa difficoltà nell’immergermi nella storia visto che le continue indicazioni tecniche distraggono dalla narrazione pura ma è giusto così, il libro non è un romanzo, è un copione e preso atto di ciò, dopo qualche giorno mi sono ripreso il libro e l’ho letto tutto e ne sono felice perché se si riesce a “separare la mente” tra le indicazioni fornite e la narrazione degli eventi, ci si diverte moltissimo. Il racconto è godibilissimo e perfettamente in linea con l’universo potteriano. Se anche voi come me, avete cominciato a leggere Harry Potter e la maledizione dell’erede ma vi siete fermati beh, vi consiglio di riprenderne la lettura e poi magari fatemi sapere cosa ne pensate.

Cieli ambrati

Versi cupi e crepuscolari come l’atmosfera rarefatta che si respira in questo momento che sembra di fine civiltà. Un progresso tecnologico non solo non supportato da una più alta levatura morale della nostra società ma a quanto pare, vi sono evidenti segni di involuzione e imbarbarimento dell’animo umano. Affrontare questo periodo con una certa positività interiore è d’obbligo ma non prima di aver maturato la giusta coscienza ed aver compreso la natura della realtà in cui siamo immersi.

Cieli ambrati
https://www.youcanprint.it/cieli-ambrati/b/04560c10-8648-50d6-82f6-aa70f0286d03

Foglie cadenti

Versi, per lo più in libero stile, che seguono il ritmo delle foglie che cadono, conservando nei loro colori, nelle loro forme e venature, il ricordo e le impressioni di ciò che è stato, di un mondo invisibile fatto di sensazioni; questo è lo spirito che anima l’autore nel tentativo di comunicare stati d’animo non facilmente rappresentabili in altra forma che non sia la poesia.

Foglie cadenti
https://www.youcanprint.it/foglie-cadenti/b/8b0a4ab9-85ac-54c0-a7b8-2cc54d336dad

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