Il blog di Vincenzo Valenza

Mese: Giugno 2022

Doctor Strange nel Multiverso della Follia.

Doctor Strange nel Multiverso della Follia, paura e delirio alla Marvel -  2duerighe

Qualche parola su questo film e lo dico subito, a me è piaciuto! Ma andiamo con ordine, magari non tutti sanno di cosa si tratta. È un film basato sul personaggio della Marvel, il Doctor Strange, il potente mago dell’universo Marvel.

Le origini di Doctor Strange

Stephen Strange è un neurochirurgo molto quotato ma molto, troppo pieno di sè. A causa di un incidente stradale, riporta delle ferite alle mani talmente importanti che non gli permetteranno di continuare ad esercitare il proprio lavoro, lavoro che gli aveva dato tutto, ricchezza, notorietà ed egocentrismo. In preda alla disperazione, un giorno, sente parlare di un grande mago che potrebbe, secondo lui, guarirlo. Decide quindi di partire per l’Hymalaya alla ricerca dell’Antico che decide di non curarlo a causa della sua arroganza ma gli offre un addestramento magico (vedendone il potenziale) che Strange rifiuta. Lui vuole tornare alla sua precedente vita per continuare a nutrire il suo ego spropositato. Saranno gli eventi a convincerlo che nel mondo c’è molto di più di quanto pensi e che si può fare del bene senza doversi aspettare necessariamente onori e gloria.

Il fumetto

Beh che dire, i tempi cambiano e i personaggi mutano, in linea (forse) con le aspettative delle giovani generazioni ma il dottor Strange che ho conosciuto io non era così, non cazzeggiava come questo. Bisogna comunque dire che Benedict Cumberbatch è un ottimo attore e comunque sia l’operazione di portare il Dottor Strange sul grande schermo è pienamente riuscita e direi che è una delle migliori operazioni della Marvel insieme forse a Iron Man e Captain America.

Stan e Steve

Il fumetto è stato creato dalla strepitosa coppia: Stan Lee e Steve Ditko, dove Stan sarebbe l’ideatore e Steve il disegnatore ma a quanto pare l’idea iniziale sarebbe stata di Ditko, poi perfezionata da Stan Lee e altri collaboratori.

Il film

Ma torniamo al film prodotto dalla Marvel Studios con la regia di Sam, Raimi. Come dicevo all’inizio, a me il film è piaciuto. Perché mi è piaciuto? Perché c’è magia, azione e mistero, tanto per cominciare. Poi bisogna dire che il film è un enorme effetto speciale ma siccome il tema principale è la magia e non si lesinano incantesimi, beh, ci sta. In alcuni casi, per me, la computer grafica è un limite, perché ci si affida agli effetti speciali a discapito della storia e perché, sinceramente, a volte, vedere sul grande schermo battaglie di supereroi, mostri, robot, giganti e tutto quello che ho detto prima, giganti (ad esclusione dei giganti, giganti) non è che sia il massimo e si finisce per non capirci gran ché. Mettiamoci pure che Sam Raimi è il regista giusto per una storia del genere e che gli attori sanno il fatto loro et voilà. Come diceva il tipo è tutto un gioco di prestidigitalizzazione…credo.

Scrivere poesie tutti i giorni

Leggo e scrivo da molto tempo, inizialmente per il gusto di farlo, per piacere personale ma poi, un bel giorno, leggendo un articolo che parlava di terrorismo in medio oriente, sentii il bisogno di rispondere, in qualche modo ma non lo feci. Presi però una penna e un pezzo di carta e scrissi una poesia che ho poi intitolato: È solo un gioco. Non mi interessava esprimere un’opinione ma un’impressione, una sorta di percezione interiore. Tornai a farlo altre volte e così decisi di scrivere una collezione di poesie ed eventualmente pubblicarle. A oggi ho autopubblicato due collezioni di poesie, Foglie Cadenti e Cieli Ambrati. Ne ho finita una terza ma ho pensato di non pubblicarla come ho fatto con le altre bensì metterle tutte insieme e farne una collezione più grande concludendo questo mio ciclo dedicato alla poesia. Presi la decisione di smettere con le poesie, per trovare più tempo per il blog e i racconti su cui stavo lavorando. Ora mi sono accorto che scrivere poesie per me è una necessità. Ho bisogno di scrivere a mano (anche se ho una grafia terribile). Ho bisogno di allenare questo sesto o settimo senso che mi fa sentire interiormente le cose oltre che vederle o udirle. Non è detto naturalmente che il mio sentire sia quello giusto e forse non c’è un modo giusto ma molteplici possibilità e infinite sfumature. Ho bisogno di tutto questo e forse molto altro e ho bisogno di farlo tutti i giorni.

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