(Secondo me)

L’idea

Per me è la cosa più importante, tutto nasce con un’idea. Molto spesso idea e titolo coincidono. Questo perché è il mio modo per creare associazioni e arricchirle al più presto. Ciò significa anche che il titolo contiene una parte dell’opera. Un tempo avevo la convinzione di non poter scrivere perché pensavo che fosse un lavoro enorme, in effetti lo é ma non per i motivi che credevo all’epoca. Mi immaginavo lo scrittore chino sulla propria opera dall’inizio alla fine che inventava e scriveva il proprio romanzo sul momento, in fondo è uno scrittore, perciò inventa la storia e la mette su carta o no? Ma le cose non stavano esattamente così. In realtà chi scrive utilizza un metodo e non scrive necessariamente tutto ciò che gli viene in mente di getto ma crea un vero e proprio progetto e a seconda del metodo e della storia, scriverà le diverse parti che la compongono, in momenti diversi. Potrebbe decidere di scrivere subito il finale per esempio o scrivere abbastanza di getto per poi ritoccare e perfezionare ora le descrizioni ora i dialoghi. Spesso e volentieri può essere utile fare una ricerca per scrivere di determinati fatti, luoghi o parti tecniche molto dettagliate come nel caso di un romanzo storico o un racconto di fantascienza. Beh, comunque tutte queste cose tenevano ben a freno la mia voglia di cimentarmi nella difficilissima arte della scrittura ma poi credo di aver capito che studiando e impegnandosi un metodo di lavoro te lo puoi creare mentre le idee no! Non si può insegnare e tanto meno imparare come avere delle idee. O le hai o non le hai; certamente si può lavorare per creare le giuste condizioni affinché le idee affiorino ma non si possono avere certezze al riguardo. Quindi, ogni volta che ho un’idea, appena posso, me la appunto sul mio taccuino, aggiungendo tutti i dettagli che mi vengono in mente.

Il soggetto

In un secondo tempo, riprenderò una delle decine di idee che mi sono appuntato, quella che mi intriga di più sul momento e ne allargo i contenuti. Non sarà una trama ma un soggetto, cioè l’idea ma più in grande. Per esempio, se nell’idea sono contenuti due personaggi, diciamo due fratelli e l’ambientazione è di fantasia, cercherò di tratteggiare meglio non tanto l’aspetto quanto il carattere e le particolarità intese come differenze tra i due fratelli. Altrettanto farò con l’ambientazione; se vivono in una città immaginaria o in campagna, al mare o in montagna; così da avere un valido quadro di partenza in cui poter inserire fatti e altri personaggi.

La scaletta

Dopo aver scritto il soggetto, mi preparerò una scaletta degli eventi. Non è detto che la rispetterò per filo e per segno ma mi servirà come traccia per sviluppare la storia poi. La mia scaletta deve essere di 10 o 20, massimo 25 punti molto sintetici e di precisione variabile.

La ricerca

Come dicevo all’inizio, potrebbe essere utile se non necessario, effettuare una ricerca per rendere la storia il più possibile credibile. Personalmente, se non ci sono ambientazioni particolari, procedo con la scrittura e al bisogno mi fermo e faccio le ricerche del caso.

Prima stesura

Okay, eccoci finalmente alla stesura del romanzo che nel mio caso altro non è che lo sviluppo dei punti della scaletta. Ogni punto può essere un capitolo, parto con questa intenzione ma poi le cose cambiano perché in certi casi lo sviluppo del punto è breve, in altri è più lungo e articolato ma se lo sviluppo non è troppo breve, diciamo che ogni punto della scaletta equivale a un capitolo. La scrittura seguirà un ordine cronologico, scriverò parti successive prima delle precedenti solo nel caso in cui mi venga in mente qualcosa che mi piace troppo ma generalmente non è così. La prima stesura è uno scritto abbastanza grezzo poiché mi interessa delineare bene la storia, seguiranno una serie di aggiustamenti e correzioni.

Seconda stesura

Conclusa la prima stesura, riprenderò in mano il testo e mi concentrerò sul miglioramento delle descrizioni. In questa fase cercherò di capire se le descrizioni fatte sono adeguate. Nelle fasi di riscrittura, occorre guardare il manoscritto nel modo più oggettivo possibile in modo da scovare pecche non visibili durante la profonda immersione nel testo che avviene durante la fase di creazione dello stesso.

Terza stesura

In questa fase l’attenzione sarà tutta sui dialoghi. Uno dei problemi maggiori, secondo me, è che i dialoghi possano essere troppo poco naturali, così come le reazioni agli eventi descritti. Nel caso di un grave dramma, questo deve essere reso come accadrebbe nella realtà o perlomeno nella realtà immaginata e quindi coerente con l’ambientazione ideata.

Correzioni finali

E per finire, ci saranno un numero imprecisato di riletture atte a identificare tutti gli errori, le incoerenze e quant’altro potrebbe danneggiare l’opera con l’intento di consegnare all’eventuale editore, un testo al meglio delle mie possibilità.

Naturalmente questa è la mia esperienza e il mio modo di lavorare, fin qui. Non è certo l’unico ne tantomeno il migliore ma può forse dare un’idea di come scrivere un libro a chi non si è mai posto il problema o a chi vorrebbe tentare ma non sa come cominciare. Se anche tu sei tra questi ultimi, buon divertimento.