Il blog di Vincenzo Valenza

Mese: Ottobre 2023

Star trek Picard: serie tv

Sono stato e sono un grande fan di Star Trek, la serie originale; ho visto comunque diversi episodi di Star Trek The Next Generation e praticamente tutti i film della serie.

La reunion

Inutile dire che i miei personaggi preferiti e il mio immaginario personale sono legati alla serie classica e ai relativi personaggi come il capitano Kirk, il vulcaniano Spock e a tutti gli altri; mi sono accostato quindi a questa serie con interesse ma relativamente poco coinvolgimento. Dico ciò perché la mia personale impressione è che Star Trek Picard sia una specie di reunion quindi dedicata in particolar modo ai fan della serie, Star Trek The Next Generation che ovviamente, negli anni, hanno apprezzato i personaggi della serie con Jan-Luc Picard in testa.

Una trilogia

Star Trek Picard è una serie in tre stagioni(per ora) e secondo me dovrebbe essere considerata una specie di trilogia il cui senso si estrinseca necessariamente al completamento delle tre stagioni. Il telefilm è perfetto dal punto di vista tecnico e per quel che riguarda gli effetti speciali, come ci si può chiaramente aspettare. Le storie non sono male ma secondo me stentano un pochino a decollare anzi stenta un pochino soprattutto la prima stagione che ho trovato un pò troppo lenta nei primissimi episodi. Quindi, se prendiamo in esame le tre stagioni separatamente, il risultato non è eccezionale ma se prendiamo in considerazione l’intera “trilogia” beh, è tutt’altro conto. Alla fine risulta interessante, ben congegnato e può trovare tranquillamente posto nella fase finale dell’era Next Generation.

Una considerazione

Nel complesso Star Trek Picard mi è piaciuto ma non posso non notare che in questa serie si tende a un’eccessiva personalizzazione attraverso il “culto” del capitano Jan-Luc Picard. In generale, nonostante io sia particolarmente legato alle storie originali, non amo prolungare eccessivamente, e senza un vera e propria necessità narrativa, la vita dei personaggi che hanno dato lustro alle mille avventure in cui ci hanno condotto, per questo motivo considero conclusa l’era del capitano Kirk. In effetti, se proprio ce ne fosse stato il bisogno, avrei preferito una serie successiva all’Enterprise di Picard. Uno Star Trek molto avanti nel futuro sarebbe stata una interessantissima sfida narrativa.

In conclusione, se vi piace Star Trek Next Generation, non potrete non apprezzare il ritorno di Picard e company in una serie di non facile impatto, a tratti piuttosto lenta e macchinosa ma nell’insieme, certamente godibile.

Lunga vita e prosperità

La Stranezza

La stranezza è un film del 2022, diretto da Roberto Andò con Toni Servillo, Salvo Ficarra e Valentino Picone. Ma questo si capisce perfettamente dalla locandina (tranne la data), quello che non si capisce, a meno che non lo si veda, è che si tratta di un vero capolavoro. Opinione personalissima ma credo che possa essere condivisa da molti. Scusate ma io lo dovevo dire subito, non posso scrivere righe su righe per poi dire cosa penso.

Di cosa parla

Siamo agli inizi degli anni 20 del ventesimo secolo e Luigi Pirandello fa ritorno in Sicilia per portare i suoi auguri e saluti a Giovanni Verga per il suo compleanno ma scopre con dolore della morte della sua ex balia. A questo punto, decide di organizzarne, a sue spese, il funerale; entra così in contatto con i due titolari dell’agenzia funebre incaricata che nel tempo libero organizzano e mettono in scena degli spettacoli teatrali. Inizialmente non riconoscono Luigi Pirandello ma quando lo vengono a sapere vorrebbero invitarlo alla prima del loro spettacolo; in realtà poi non lo fanno ma Pirandello decide di andare all’evento senza farsi notare troppo. Sarà proprio guardando lo spettacolo che Pirandello trarrà ispirazione per un suo capolavoro.

Toni Servillo/Luigi Pirandello

Ci sta tutto, Toni Servillo nei pani di Luigi Pirandello; e come poteva essere altrimenti? In realtà, per un attore come Servillo, l’interpretazione di Luigi Pirandello è un gioco da ragazzi ma a volte bisogna saper dosare le proprie capacità in funzione del lavoro che occorre svolgere e anche in questo, per me, Toni Servillo è un maestro.

Ficarra e Picone, una vera rivelazione

Okay, non li conosco veramente bene lo ammetto e ammetto anche che l’immagine che ho di loro è legata al loro lavoro televisivo come coppia comica, insomma li vedo e penso a Zelig. Tra l’altro, faccio fatica a ricordare chi sia Ficarra e chi Picone e questo è un bene per un duo comico. Detto ciò, devo dire che sono stati bravissimi, la loro è stata una prova di alto livello ed è un piacere starli a guardare, sperando che continuino su questa strada.

Cosa mi è piaciuto

Cosa mi è piaciuto? Tutto, praticamente tutto, la recitazione, le inquadrature, le atmosfere, la regia e l’idea di far conoscere il genio assoluto, e non solo artistico, di Luigi Pirandello.

“Chi ha la ventura di nascere personaggio vivo, può ridersi anche della morte. Non muore più… Chi era Sancho Panza? Chi era don Abbondio? Eppure vivono eterni, perché – vivi germi – ebbero la ventura di trovare una matrice feconda, una fantasia che li seppe allevare e nutrire, far vivere per l’eternità.”

Luigi Pirandello da “La stranezza” e “Sei personaggi in cerca d’autore.”

Da consigliare se

Vi piace il teatro e il cinema ben recitati, se vi piacciono i film molto ben curati, lenti e piuttosto cerebrali ma soprattutto se cercate l’arte oltre lo spettacolo e il senso di quel qualcosa che permea il mondo e che si riesce ad afferrare solo in alcuni, particolari, frangenti della vita.

In definitiva, “La stranezza”, è uno di quei film che rendono il cinema, arte.

Alla prossima e

nano, nano

Manifest: serie tv

Manifest è una serie tv realizzata in quattro stagioni tra il 2018 e il 2023. L’idea di base è semplice ma molto intrigante: un aereo passeggeri di ritorno dalla Giamaica con destinazione New York, scompare per 5 anni, quando riappare atterrando all’aeroporto della grande mela, per i passeggeri sono passate solo 5 ore ma per il resto del mondo, non è così.

La serie

Inutile dirlo, ormai la maggior parte delle serie tv americane sono tecnicamente perfette e questa non fa eccezione, beh più o meno, diciamo che è quasi perfetta. Il cast è di prim’ordine, a giudicare dal lavoro svolto sul set. Non mancano però alcune americanaggini che da tempo ormai (eh, eh, mi piace dire, ormai), infestano i dialoghi e gli stati d’animo spesso troppo fasulli delle varie fiction che sbarcano sul nostro mercato. Di cosa parlo? Te lo dico fra qualche riga. Una buona pratica che invece sta prendendo sempre più piede è quella di trovare attori molto somiglianti per interpretare il tale personaggio da bambino o da vecchio. Purtroppo non sempre la serie riesce a rendere il senso di smarrimento dei personaggi che si trovano in una situazione “impossibile”.

Cosa non mi è piaciuto

Allora, lo stavo dicendo sopra, qualche riga fa; nelle serie americane, i personaggi si colpevolizzano sempre troppo, al di là delle vere responsabilità. Sovente il protagonista o i protagonisti si sentono troppo responsabilizzati, tutto dipende da loro, è tutta colpa loro e tutti devono salvare il mondo, e meno male che di solito ci riescono. Ora non mi dilungo troppo su questo discorso anche se sarebbe interessante indagarne i motivi a livello sociale che secondo me ci sono. Altra cosa che non mi è piaciuta è che la serie arranca un po’ tra la seconda e la terza stagione, sembra quasi che non ci siano idee e che la sceneggiatura sia stata adattata nel tempo.

Cosa mi è piaciuto

L’idea mi è piaciuta moltissimo, è davvero intrigante, non che sia una novità beninteso ma lascia spazio a una vasta serie di probabilità. Cosa è successo all’aereo e a suoi occupanti? Rapiti dagli ufo? Dal governo? Un’altra dimensione? Se si continua a vedere la serie è perché si vuole una risposta alla domanda: Cosa è successo? Il finale mi è piaciuto, mi soddisfa e sicuramente, l’inizio e la fine sono buona parte del successo della serie. Naturalmente non ne parlerò ulteriormente per non spoilerare. Un’altra cosa che mi è piaciuta è il concetto dell’essere tutti collegati, il destino degli uni è parzialmente nelle mani degli altri. Nessuno può nulla da solo, si può perdere da soli ma per vincere occorre essere uniti.

Da consigliare se…

Ti piace il mistero e sei disposto ad accettare con pazienza gli sviluppi delle due stagioni centrali che possono risultare un po’ noiose anche perché non si capisce dove gli autori vogliono andare a parare.

Se vuoi vedere una serie che inizia e ha una fine, perché Manifest avrà mille difetti ma sicuramente non è un incompiuto anche se forse rischiava di esserlo.

nano, nano

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