Il blog di Vincenzo Valenza

Mese: Ottobre 2022

Intervista a Paride Royl

Buongiorno Paride, come stai?

Sono ancora un pò scosso per via degli ultimi avvenimenti…

Ti capisco… Puoi presentarti per i lettori di Riflessi d’inchiostro?

Ciao, io sono Paride Royl ho 15 anni e vivo a Roma. L’ultima estate però l’ho passata a Castellana con mio padre e delle nostre amiche. Sono al secondo anno del liceo scientifico e nel tempo libero mi piace leggere.

Ti saresti mai aspettato che potesse accadere tutto questo?

Scherzi? No di certo! Pensavo che mi sarei annoiato per tutta l’estate anche se comunque la tranquillità a me piace, però, accidenti, quante avventure…

Cosa hai trovato a Castellana?

Ho scoperto chi sono o chi dovrei essere. Ho scoperto anche cosa è successo tanti anni fa e questa cosa mi ha segnato definitivamente.

Il fatto di averla scoperta o ciò che è successo?

Entrambe le cose.

Dimmi qualche altra cosa di Castellana.

A Castellana ci sono più leggende di quante tu possa immaginarne. Pensa che ci sono ben quattro torri di guardia e ognuna racchiude in sé dei misteri. C’è il Boscoforesta, il Fiume a Valle, la Via d’Incanto e tante altre cose che ancora non conosco bene e ognuna di queste è legata a un’antica leggenda.

Hai parlato di un boscoforesta, ma si tratta di un bosco o di una foresta.

Tutte e due le cose e nessuna delle due. È un luogo magico che racchiude un segreto indicibile.

Che tipo di segreto?

Indicibile…

Giusto. Puoi parlarci della lanterna?

Posso dirti che è un oggetto straordinario e che ha giocato un ruolo fondamentale nella mia vita.

Sei piuttosto abbottonato.

La magia si rivela a chi si impegna per comprenderla.

Capisco. È vero che c’è una specie di legge, una chiave di accesso al mondo magico?

Il mondo della magia è governato da diverse leggi. Quella di cui parli tu è una precondizione necessaria per accedervi.

Chiunque potrebbe riuscirci?

Potenzialmente sì ma dovrebbe rinunciare ad alcune cose…

Tipo?

Rinunciare alla stupida idea che gli esseri umani siano le creature più importanti di chiunque altro nell’universo, per esempio. Ed è davvero incredibile…

Cosa?

La maggior parte delle persone rinuncia all’unica cosa alla quale non dovrebbe mai rinunciare…

E sarebbe?

Il potere della magia nella vita di tutti i giorni.

Puoi spiegarti meglio?

La maggior parte delle persone fa cose in cui non crede, parla di cose in cui non crede e pensa perfino cose in cui non crede. La gente agisce per secondi fini, è superficiale. Non si ferma più a contemplare la magia della natura. Pensa che le cose accadono perchè è così e basta senza sapere che le cose accadono perché c’è in gioco una magia più grande e invisibile che le fa accadere.

Come ti sei trovato con Ecuba e Lea?

Inizialmente mi sentivo un pò impacciato ma poi si sono rivelate due persone affabili e divertenti. Ne abbiamo passate di tutti i colori e così abbiamo fatto gruppo, abbiamo serrato i ranghi e insieme ce l’abbiamo fatta.

Vi rivedrete ancora?

Spero proprio di sì ma ora non so cosa accadrà.

Il personaggio più strano che hai incontrato a Castellana?

Te ne dico due, Basil e Amaranto. Il primo è un vero e proprio mistero e il secondo è eccentrico da morire.

Una cosa divertente?

Il torneo di scoperchio; un gioco che non conoscevo ed è stato divertentissimo.

Perché dovrebbero leggere le tue avventure?

Perché nella vita c’è tanta magia ma spesso non riusciamo a vederla. Vorrei solo regalarne un pò della mia e forse dopo sarà più facile riconoscerla.

Ma ora vorrei farti anche io una domanda se permetti.

Certo.

Tu mi conosci meglio di chiunque altro, ma io come dovrei considerarti?

Come un amico, Paride…come un amico.

Diabolik

Il film

Diabolik è il film che porta sullo schermo il famoso personaggio dei fumetti, diretto dai Manetti Bros e interpretato da Luca Marinelli, Miriam Leone e Valerio Mastandrea. Tutti e tre gli attori citati si sono dimostrati all’altezza; unica pecca è un Luca Marinelli “sacrificato” in un ruolo, logicamente poco espressivo. La storia è ambientata negli anni sessanta, nello stato immaginario di Clerville e racconta l’incontro tra Diabolik e Eva kant con l’inossidabile Ginko alle calcagna.

La regia

La regia, come si diceva è dei Manetti Bros ovvero Marco e Antonio Manetti, fratelli romani con alle spalle molte produzioni indipendenti e dei quali ricordo la serie dell’Ispettore Coliandro che ho trovato molto piacevole almeno per quanto riguarda le prime due o tre stagioni perché poi il personaggio interpretato da Giampiero Morelli ha incominciato a esagerare, diventando un pò una parodia di sé stesso.

Il fumetto

Diabolik, come tutti sanno o dovrebbero sapere è un famosissimo personaggio dei fumetti. Hai tempi chi leggeva italiano, leggeva Diabolik, Tex o Zagor. Diabolik era il re del crimine all’italiana, affiancato da Eva Kant e inseguito da Ginko. Lo leggevo abbastanza volentieri ma non mi faceva impazzire, perchè era un criminale. Ginko invece mi stava veramente simpatico anche se era l’eterno antagonista, mai o raramente vittorioso e comunque non completamente, altrimenti Diabolik starebbe dietro le sbarre e noi non staremmo qui a parlarne. E comunque mi pare di ricordare che si leggesse molto bene con quelle belle tavole rettangolari beh magari non tutto ma in buona parte.

Alcune curiosità

Le autrici del fumetto erano due sorelle milanesi, Angela e Luciana Giussani, scomparse rispettivamente nel 1987 e nel 2001. Angela inizialmente lavorò come modella realizzando la nota pubblicità del sapone Lux. Fu lei a ideare Diabolik ma proseguì con l’aiuto di Luciana.

Danger: Diabolik è stato il precedente adattamento cinematografico del celebre fumetto. Uscì nel 1968 come coproduzione tra Italia e Francia. Il film fu scritto e diretto da Mario Bava e tra i partecipanti troviamo diversi personaggi di grande spicco. Basti pensare che oltre al già citato Bava, si annoverano tra gli altri, Dino De Laurentis (produttore), le sorelle Giussani che collaborarono al soggetto, Carlo Rambaldi agli effetti speciali insieme a Mario Bava, Ennio Morricone per le musiche, Adolfo Celi tra gli interpreti e Gigi Proietti che doppiava Michel Piccoli, interprete dell’ispettore Ginko. E scusate se è poco.

Diabolik: Ginko all’attacco è il titolo del seguito di Diabolik. Giacomo Gianniotti sostituirà Luca Marinelli nel ruolo di Diabolik.

Cosa ne penso

A me il film è piaciuto. Certo, i dialoghi non erano il massimo ma le atmosfere riprodotte dai Manetti ci sono. Il film è lento ma questo permette agli spettatori di partecipare, pensare, capire, anticipare e stupirsi. Alla lunga i 133 minuti di film si fanno sentire ma nel complesso direi che ne vale la pena. Insomma, ritengo che Diabolik dei Manetti Bros, sia un bel film; assolutamente da consigliare.

Nope

Nope è un horror ed è il terzo film del regista americano Jordan Peele, prodotto dalla Monkeypaw Productions e distribuito dalla Universal. Gli attori principali sono: Daniel Kaluuya e Keke Palmer ed è uscito nell’agosto del 2022.

Di cosa parla

Il film racconta la storia di due fratelli, Oj ed Em che ereditano il ranch del padre, morto in circostanze a dir poco eccentriche. Nel ranch e nei dintorni accadono stranezze, spariscono cose e nel cielo s’intravedono ombre. I due si convincono di essere visitati da alieni e così cercano di filmarli installando delle videocamere. Questa è la base di partenza per poi svilupparsi in quello che è stato definito un horror e forse come genere lo è o tenta di esserlo.

Film d’autore o di cassetta ?

Nope parte come un film d’autore, con immagini e inquadrature ben studiate e di buon effetto, almeno secondo i miei gusti. La costruzione del film nel primo tempo è veramente buona; a tratti si ha l’impressione di essere di fronte a un’opera d’arte tanto sono intriganti alcune scene, ma nel secondo tempo, cambia tutto. Nope diventa un’operazione di cassetta anche se ben congegnata. Il film rimane abbastanza piatto, senza grossi sconvolgimenti. Le sorprese ci sono ma l’impatto sullo spettatore e pari a zero. Per quanto riguarda le prove dei due attori protagonisti, mi è sembrata molto buona quella di Keke Palmer mentre Daniel Kaluuya ha dato vita a un perfetto cavaliere senza macchia e senza paura ma completamente privo di espressività.

Considerazioni conclusive

Nope dovrebbe essere un horror e come tale dovrebbe incutere paura, angoscia e inquietudine ma di tutto ciò, neanche l’ombra. Personalmente non mi ha lasciato nulla, nessuna emozione, nessun brivido di terrore, niente stupore ma solo un velo di rammarico perché l’idea è assolutamente buona, la preparazione lo è altrettanto ma lo sviluppo, per me è assai scadente. Ho esitato parecchio nello scrivere questo articolo semplicemente per il fatto che solitamente mi piace “consigliare” cose che mi piacciono ma è anche una questione di correttezza e di onestà e, naturalmente questo è il mio parere personale.

Dovendomi basare solo su questo film, direi che il buon John Carpenter può dormire sogni tranquilli.

Per me è nope.

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