Non credo che Stephen King abbia bisogno di presentazioni ma nel caso ci fosse un marziano in missione sulla terra, beh, due paroline devo spenderle altrimenti poi torna su Marte e dice a tutti che non l’ho informato correttamente; non sia mai…

Stephen King

Stephen King è uno scrittore americano di narrativa fantastica e in particolare, horror e paranormale. È uno degli scrittori più prolifici, che più ha venduto; le sue storie sono tra le più rappresentate tanto che il suo nome… come si dice, è una garanzia. Ricordo alcuni dei suoi romanzi più rappresentativi: Carrie, il suo romanzo d’esordio del 1974, The Shining del 1977, Misery del 1987 e Revival del 2014; solo per citarne alcuni, naturalmente. Tre dei quali sono stati anche dei grandi successi cinematografici, indovinate un po’, sto parlando nientepopodimeno che di Carrie – Lo Sguardo di Satana di Brian De Palma con Sissy Spacek, Misery non deve Morire di Rob Reiner con James Caan e Kathy Bates e Shining di Stanley Kubrick con Jack Nicholson. Numerosi anche gli adattamenti per la televisione, tra i quali, La Tempesta del Secolo e Under the Dome.

On Writing

On Writing è un saggio del “re del brivido” uscito nel 2000. In Italia è uscito nel 2001 edito da Frassinelli. Il libro riguarda la vita privata dell’autore e da qualche buon consiglio agli spiranti scrittori, tra i quali l’intramontabile: leggere, leggere, leggere e l’altrettanto intramontabile: scrivere, scrivere, scrivere.

Di cosa parla

Si va beh okay Vincè, ma di cosa parla? Giusto, te lo dico subito. Prima di tutto, parla un po’ di se stesso, della propria infanzia, di come sia nata la passione per la scrittura, dei periodi più duri della propria vita come quando ebbe un incidente e venne investito da una vettura mentre passeggiava tranquillamente e per poco non ci rimise una gamba. Il “re” ci parla anche del rapporto con la moglie Tabitha e di come sia stata lei a incoraggiarlo e a renderlo ciò che è, aiutandolo anche a uscire da circolo vizioso di alcol e droga in cui era finito in certi anni: ” in quel periodo un romanzo come Cujo, non ricordo neanche di averlo scritto”, parole sue… più o meno. Ed è proprio parlando di se, miscelando allegramente e alla perfezione la propria vita privata con quella dello scrittore aspirante prima, e di successo poi, che ci spiega e forse si spiega, cosa vuol dire scrivere, come si fa o perlomeno come riprodurre le condizioni che possono portare a un racconto interessante, che valga la pena leggere insomma. Una delle cose che ci tiene a chiarire fin dall’inizio è che le idee non si comprano al supermercato ma ci piovono in testa, inspiegabilmente e quindi l’unica cosa che si può fare è essere bravi a riconoscerle per utilizzarle e trasformarle in una storia. Oltre a questa, Stephen king ci “svela” diversi suoi trucchetti che poi trucchetti non sono ma che è utile ricordare e su cui vale la pena riflettere.

Cosa ne penso

A me On Writing è piaciuto moltissimo, in parte perché mi ha permesso di conoscere meglio uno scrittore sicuramente popolare ma spaventosamente evocativo nelle scene che descrive e in parte, perché ho potuto apprezzare i suoi personali commenti a delle cose in cui tipicamente si cimenta uno scrittore, le idee, i dialoghi, le descrizioni, avere o no un metodo e quindi stabilire prima gli accadimenti o lasciarsi guidare dall’intuito, di volta in volta. Il libro non è lunghissimo (280 pagine circa) e si legge veramente bene, nel senso che è scorrevole, poi chiaramente se siete fan del “re” beh, in questo caso andrete in brodo di giuggiole, se non lo siete è l’occasione buona per scoprire uno degli autori più affermati degli ultimi 50 anni e farlo partendo dalla sua vita, le sue idee e i suoi concetti sulla scrittura. Se poi siete uno scrittore o aspirante tale, devo avvisarvi, questo volume non può mancare nella vostra libreria comunque la pensiate sull’autore in questione o sul genere da lui trattato.

Per concludere ho trovato molto interessante le appendici finali, dove King mostra un testo grezzo e le correzioni apportate poi in una prima revisione dello stesso e ben due liste di libri che Stephen King ha letto personalmente e che consiglia.

Ah dimenticavo, Stephen è un ottimo chitarrista…niente volevo solo farvelo sapere.