Il blog di Vincenzo Valenza

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The Sandman: la serie

Incipit

Morfeo, il signore della terra dei sogni, viene catturato e imprigionato da alcuni uomini dediti alla stregoneria. Sogno (Morfeo), resta intrappolato per molti anni e questo produce gravissimi danni nel mondo dei sogni e di conseguenza sui sogni stessi degli uomini della terra. Questo è l’incipit della serie Netflix, The Sandman.

Cosa mi è piaciuto

Le immagini e le atmosfere dark sono spettacolari, la serie è molto ben curata e rende per quello che dovrebbe rappresentare. Ottima la colonna sonora (requisito fondamentale per la riuscita della serie). Ricostruzioni, scenografie e costumi al top. Gli attori sono molto azzeccati nelle rispettive parti (tranne una), la storia e i dialoghi sono convincenti.

Cosa non mi è piaciuto

Mi perdonerà il doppiatore del corvo ma a me non mi ha convinto così come non mi risulta credibile Rose Walker che avrei visto con un animo molto più tormentato. Beh un p0′ mi stona pure la sorella di sogno, Morte; vedete, accade in molti film e serie americane, che creature sovrannaturali sembrino trovarsi troppo a loro agio nei panni umani. Questo è l’effetto che mi fa vedere questo personaggio aggirarsi tra gli umani, effetto che scompare comunque, quando entra in azione.

La scena clou

Indimenticabile il duello tra Lucifer e Morfeo. Lo dovete vedere.

L’uomo nell’alto castello

È una serie televisiva tratta dal romanzo di fantascienza di Philip K. Dick: La svastica sul sole. È andato in onda per la prima volta in Italia, tra il 2016 e il 2019 su Prime Video. Tra gli interpreti principali troviamo: Alexa Davalos che interpreta Juliana Crain (The chronicles of Riddick, The mist, Defiance, scontro tra titani, The Punisher) e Rufus Sewell (Dark City, Il destino di un cavaliere, La leggenda di Zorro, L’illusionista, Gods of Egypt, I pilastri della terra, La fantastica signora Maisel).

Di cosa parla

L’uomo nell’alto castello parla di come potrebbe essere il mondo se la seconda guerra mondiale fosse stata vinta dall’asse. Ambientato negli Stati Uniti, paese diviso tra gli Stati Giapponesi del Pacifico a ovest e il Grande Reich Nazista a est. Come vivrebbero le persone? Come si sarebbe sviluppata la società (siamo nei primi anni sessanta)? Come sarebbe insomma il mondo per gli sconfitti e per i vincitori? Provate a immaginare, il cinema, la televisione, la letteratura, le arti etc. E inoltre, ci sarebbe una resistenza o forse tutti si conformerebbero adattandosi per sopravvivere o forse la maggior parte delle persone. Naturalmente poi gli spunti in una situazione del genere sarebbero veramente infiniti.

Cosa mi è piaciuto

La serie è ben fatta e la storia si rivela poco alla volta, la capacità di pazientare e non mostrare tutto subito la ritengo un’ottima qualità. Un’altra cosa molto importante è l’atmosfera cupa e pesante che si respira nelle terre occupate dalle forze dell’asse. C’è una pesantezza palpabile nello svolgersi delle immagini che rende perfettamente il clima che si vivrebbe in tali circostanze. Secondo me, gli attori sono tutti bravi ed è stato fatto un ottimo lavoro nella caratterizzazione dei personaggi. Ho molto apprezzato lo sviluppo dei personaggi che come è logico immaginare cambiano a seconda del loro vissuto personale portandoli a essere qualcosa di diverso rispetto a ciò che erano e mettendo a dura prova le loro vite, il loro pensiero i propri affetti e portandoli al sacrificio se necessario o all’affermazione di se stessi. In ogni caso è difficile che gli eventi non riescano a scalfire anche le certezze più granitiche. Sembra inoltre che in fase di progettazione della serie sia stato fatto uno studio molto approfondito sulla cultura nazista e sulla cultura dell’impero giapponese per poter rendere al meglio lo scenario nell’America del dopoguerra.

La svastica sul sole e Philip k.Dick

Come dicevo all’inizio, L’uomo nell’alto castello, è basato su di un romanzo di Philip K. Dick del 1962 appunto, La svastica sul sole. Dick è stato l’autore di molti romanzi di fantascienza adattati per il grande schermo come i famosissimi Blade runner, Minority Report e Atto di forza ma anche Screamers, Paycheck e altri ancora ed è diventato una vera icona della fantascienza del ventesimo secolo.

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