Il blog di Vincenzo Valenza

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Star trek Picard: serie tv

Sono stato e sono un grande fan di Star Trek, la serie originale; ho visto comunque diversi episodi di Star Trek The Next Generation e praticamente tutti i film della serie.

La reunion

Inutile dire che i miei personaggi preferiti e il mio immaginario personale sono legati alla serie classica e ai relativi personaggi come il capitano Kirk, il vulcaniano Spock e a tutti gli altri; mi sono accostato quindi a questa serie con interesse ma relativamente poco coinvolgimento. Dico ciò perché la mia personale impressione è che Star Trek Picard sia una specie di reunion quindi dedicata in particolar modo ai fan della serie, Star Trek The Next Generation che ovviamente, negli anni, hanno apprezzato i personaggi della serie con Jan-Luc Picard in testa.

Una trilogia

Star Trek Picard è una serie in tre stagioni(per ora) e secondo me dovrebbe essere considerata una specie di trilogia il cui senso si estrinseca necessariamente al completamento delle tre stagioni. Il telefilm è perfetto dal punto di vista tecnico e per quel che riguarda gli effetti speciali, come ci si può chiaramente aspettare. Le storie non sono male ma secondo me stentano un pochino a decollare anzi stenta un pochino soprattutto la prima stagione che ho trovato un pò troppo lenta nei primissimi episodi. Quindi, se prendiamo in esame le tre stagioni separatamente, il risultato non è eccezionale ma se prendiamo in considerazione l’intera “trilogia” beh, è tutt’altro conto. Alla fine risulta interessante, ben congegnato e può trovare tranquillamente posto nella fase finale dell’era Next Generation.

Una considerazione

Nel complesso Star Trek Picard mi è piaciuto ma non posso non notare che in questa serie si tende a un’eccessiva personalizzazione attraverso il “culto” del capitano Jan-Luc Picard. In generale, nonostante io sia particolarmente legato alle storie originali, non amo prolungare eccessivamente, e senza un vera e propria necessità narrativa, la vita dei personaggi che hanno dato lustro alle mille avventure in cui ci hanno condotto, per questo motivo considero conclusa l’era del capitano Kirk. In effetti, se proprio ce ne fosse stato il bisogno, avrei preferito una serie successiva all’Enterprise di Picard. Uno Star Trek molto avanti nel futuro sarebbe stata una interessantissima sfida narrativa.

In conclusione, se vi piace Star Trek Next Generation, non potrete non apprezzare il ritorno di Picard e company in una serie di non facile impatto, a tratti piuttosto lenta e macchinosa ma nell’insieme, certamente godibile.

Lunga vita e prosperità

Manifest: serie tv

Manifest è una serie tv realizzata in quattro stagioni tra il 2018 e il 2023. L’idea di base è semplice ma molto intrigante: un aereo passeggeri di ritorno dalla Giamaica con destinazione New York, scompare per 5 anni, quando riappare atterrando all’aeroporto della grande mela, per i passeggeri sono passate solo 5 ore ma per il resto del mondo, non è così.

La serie

Inutile dirlo, ormai la maggior parte delle serie tv americane sono tecnicamente perfette e questa non fa eccezione, beh più o meno, diciamo che è quasi perfetta. Il cast è di prim’ordine, a giudicare dal lavoro svolto sul set. Non mancano però alcune americanaggini che da tempo ormai (eh, eh, mi piace dire, ormai), infestano i dialoghi e gli stati d’animo spesso troppo fasulli delle varie fiction che sbarcano sul nostro mercato. Di cosa parlo? Te lo dico fra qualche riga. Una buona pratica che invece sta prendendo sempre più piede è quella di trovare attori molto somiglianti per interpretare il tale personaggio da bambino o da vecchio. Purtroppo non sempre la serie riesce a rendere il senso di smarrimento dei personaggi che si trovano in una situazione “impossibile”.

Cosa non mi è piaciuto

Allora, lo stavo dicendo sopra, qualche riga fa; nelle serie americane, i personaggi si colpevolizzano sempre troppo, al di là delle vere responsabilità. Sovente il protagonista o i protagonisti si sentono troppo responsabilizzati, tutto dipende da loro, è tutta colpa loro e tutti devono salvare il mondo, e meno male che di solito ci riescono. Ora non mi dilungo troppo su questo discorso anche se sarebbe interessante indagarne i motivi a livello sociale che secondo me ci sono. Altra cosa che non mi è piaciuta è che la serie arranca un po’ tra la seconda e la terza stagione, sembra quasi che non ci siano idee e che la sceneggiatura sia stata adattata nel tempo.

Cosa mi è piaciuto

L’idea mi è piaciuta moltissimo, è davvero intrigante, non che sia una novità beninteso ma lascia spazio a una vasta serie di probabilità. Cosa è successo all’aereo e a suoi occupanti? Rapiti dagli ufo? Dal governo? Un’altra dimensione? Se si continua a vedere la serie è perché si vuole una risposta alla domanda: Cosa è successo? Il finale mi è piaciuto, mi soddisfa e sicuramente, l’inizio e la fine sono buona parte del successo della serie. Naturalmente non ne parlerò ulteriormente per non spoilerare. Un’altra cosa che mi è piaciuta è il concetto dell’essere tutti collegati, il destino degli uni è parzialmente nelle mani degli altri. Nessuno può nulla da solo, si può perdere da soli ma per vincere occorre essere uniti.

Da consigliare se…

Ti piace il mistero e sei disposto ad accettare con pazienza gli sviluppi delle due stagioni centrali che possono risultare un po’ noiose anche perché non si capisce dove gli autori vogliono andare a parare.

Se vuoi vedere una serie che inizia e ha una fine, perché Manifest avrà mille difetti ma sicuramente non è un incompiuto anche se forse rischiava di esserlo.

nano, nano

Serie: Cabinet of Curiosities

Cabinet of Curiosities è una serie tv horror ideata da Guillermo del Toro,in programmazione su Netflix.

Guillermo del Toro

Ha esordito con la regia del film horror: Cronos del 1993 ma la sua consacrazione avviene firmando il film, Il labirinto del fauno del 2006 che sarà presentato al Festival di Cannes, vincerà tre Oscar, per la fotografia (il direttore della fotografia è lo stesso Guillermo Navarra che successivamente firmerà la regia del primo episodio di Cabinet of Curiosities, Lotto 36), la scenografia e il trucco e riceverà numerosi altri riconoscimenti. Successivamente dirige tre grandi film, La forma dell’acqua 2017, La fiera delle illusioni 2021 e Pinocchio 2022, tutti accolti positivamente dalla critica, con un buon seguito di pubblico e vincitori di diversi premi internazionali. Altri film famosi di Guillermo del Toro sono: Hellboy del 2004 e Pacific Rim del 2013. Infine, Guillermo del Toro è anche scrittore, sceneggiatore e produttore. La serie Cabinet opf Curiosities è un’antologia composta da otto episodi. Di seguito i titoli degli episodi e la regia.

Lotto 36 diretto da Guillermo Navarra

I ratti del cimitero scritto e diretto da Vincenzo Natali autore tra gli altri di The Cube e Splice

L’Autopsia scritto da David S. Goyer e diretto da David Prior

L’apparenza scritto da Haley Z. Boston e diretto da Ana Lily Amirpour

Il modello di Pickman scritto da Lee Patterson e diretto da Keith Thomas

I sogni della casa stregata scritto da Mika Watkins e diretto da Catherine Hardwicke autrice tra gli altri di: Twilight e Cappuccetto rosso sangue

La visita scritto da Panos Cosmatos figlio del celebre regista George Pan Cosmatos e Aaron Stewart Ahn e diretto da Panos Cosmatos

Il brusio scritto e diretto da Jennifer Kent

A mio parere, la serie è assolutamente di alto livello. Tutti gli episodi sono ben diretti, le immagini sono sicuramente di alto impatto visivo e gli attori recitano benissimo non ho però molto apprezzato, per un mio gusto personale, i primi due episodi, Lotto 36 e I ratti del cimitero mentre, di contro, il mio preferito è stato senza alcun dubbio l’ultimo episodio, Il brusio di Jennifer Kent che terrei ben d’occhio per i suoi prossimi lavori.

Gli anelli del potere

Il signore degli anelli

Il signore degli anelli è una trilogia di romanzi fantasy composta da:

La compagnia dell’anello, Le due torri e Il ritorno del re

Ambientato nella Terra di mezzo, in un passato immaginario dove si combatte un’epica guerra tra il bene e il male con il signore oscuro Sauron che vuole portare le tenebre nel mondo. Aiutato dalla magia e da un esercito di orchi guidati dal mago nero Saruman. Dalla parte opposta si oppongono elfi, hobbit uomini e nani, aiutati dal mago bianco Gandalf.

J.R.R. Tolkien

È lo scrittore nonché linguista britannico che ha creato il mondo della Terra di mezzo con tutti i suoi personaggi, eventi e creature magiche. Oltre al Signore degli anelli ha scritto Lo Hobbit (precedente al Signore degli anelli) e il Silmarillon.

Gli Hobbit

Sono gli hobbit i veri protagonisti dei romanzi di Tolkien ed è interessante notare come i personaggi più deboli esteriormente, in realtà siano i più forti interiormente. Gli esseri più pacifici si dimostrano i più coraggiosi, i più agguerriti e sono coloro che si fanno carico dei fardelli più pesanti da portare perché la lotta tra bene e male è soprattutto una lotta dell’anima.

Gli anelli del potere: prima stagione

Ammetto che i primi due o tre episodi sono stati un pò pesanti. La storia risultava essere molto lenta e non si capiva dove volesse andare a parare ma via, via che gli eventi procedevano si incominciavano a capire delle cose. Tecnicamente la serie è molto ben fatta, tanto da far impallidire molti film in circolazione e anche visivamente rende molto bene, con i giusti colori e ambientazioni. Gli attori sono bravi ma non tutti rendono al meglio nei loro ruoli. Una questione di aspetto e non certo di capacità. Perciò nel complesso la serie per me è ottima e promette degli interessanti sviluppi. Sono sicuro che le successive stagioni saranno all’altezza delle aspettative.

Forse qualche aspetto narrativo io me lo sarei giocato diversamente ma occorre aspettare gli sviluppi futuri per capire se sarà valsa la pena fare determinate scelte.

The Sandman: la serie

Incipit

Morfeo, il signore della terra dei sogni, viene catturato e imprigionato da alcuni uomini dediti alla stregoneria. Sogno (Morfeo), resta intrappolato per molti anni e questo produce gravissimi danni nel mondo dei sogni e di conseguenza sui sogni stessi degli uomini della terra. Questo è l’incipit della serie Netflix, The Sandman.

Cosa mi è piaciuto

Le immagini e le atmosfere dark sono spettacolari, la serie è molto ben curata e rende per quello che dovrebbe rappresentare. Ottima la colonna sonora (requisito fondamentale per la riuscita della serie). Ricostruzioni, scenografie e costumi al top. Gli attori sono molto azzeccati nelle rispettive parti (tranne una), la storia e i dialoghi sono convincenti.

Cosa non mi è piaciuto

Mi perdonerà il doppiatore del corvo ma a me non mi ha convinto così come non mi risulta credibile Rose Walker che avrei visto con un animo molto più tormentato. Beh un p0′ mi stona pure la sorella di sogno, Morte; vedete, accade in molti film e serie americane, che creature sovrannaturali sembrino trovarsi troppo a loro agio nei panni umani. Questo è l’effetto che mi fa vedere questo personaggio aggirarsi tra gli umani, effetto che scompare comunque, quando entra in azione.

La scena clou

Indimenticabile il duello tra Lucifer e Morfeo. Lo dovete vedere.

L’uomo nell’alto castello

È una serie televisiva tratta dal romanzo di fantascienza di Philip K. Dick: La svastica sul sole. È andato in onda per la prima volta in Italia, tra il 2016 e il 2019 su Prime Video. Tra gli interpreti principali troviamo: Alexa Davalos che interpreta Juliana Crain (The chronicles of Riddick, The mist, Defiance, scontro tra titani, The Punisher) e Rufus Sewell (Dark City, Il destino di un cavaliere, La leggenda di Zorro, L’illusionista, Gods of Egypt, I pilastri della terra, La fantastica signora Maisel).

Di cosa parla

L’uomo nell’alto castello parla di come potrebbe essere il mondo se la seconda guerra mondiale fosse stata vinta dall’asse. Ambientato negli Stati Uniti, paese diviso tra gli Stati Giapponesi del Pacifico a ovest e il Grande Reich Nazista a est. Come vivrebbero le persone? Come si sarebbe sviluppata la società (siamo nei primi anni sessanta)? Come sarebbe insomma il mondo per gli sconfitti e per i vincitori? Provate a immaginare, il cinema, la televisione, la letteratura, le arti etc. E inoltre, ci sarebbe una resistenza o forse tutti si conformerebbero adattandosi per sopravvivere o forse la maggior parte delle persone. Naturalmente poi gli spunti in una situazione del genere sarebbero veramente infiniti.

Cosa mi è piaciuto

La serie è ben fatta e la storia si rivela poco alla volta, la capacità di pazientare e non mostrare tutto subito la ritengo un’ottima qualità. Un’altra cosa molto importante è l’atmosfera cupa e pesante che si respira nelle terre occupate dalle forze dell’asse. C’è una pesantezza palpabile nello svolgersi delle immagini che rende perfettamente il clima che si vivrebbe in tali circostanze. Secondo me, gli attori sono tutti bravi ed è stato fatto un ottimo lavoro nella caratterizzazione dei personaggi. Ho molto apprezzato lo sviluppo dei personaggi che come è logico immaginare cambiano a seconda del loro vissuto personale portandoli a essere qualcosa di diverso rispetto a ciò che erano e mettendo a dura prova le loro vite, il loro pensiero i propri affetti e portandoli al sacrificio se necessario o all’affermazione di se stessi. In ogni caso è difficile che gli eventi non riescano a scalfire anche le certezze più granitiche. Sembra inoltre che in fase di progettazione della serie sia stato fatto uno studio molto approfondito sulla cultura nazista e sulla cultura dell’impero giapponese per poter rendere al meglio lo scenario nell’America del dopoguerra.

La svastica sul sole e Philip k.Dick

Come dicevo all’inizio, L’uomo nell’alto castello, è basato su di un romanzo di Philip K. Dick del 1962 appunto, La svastica sul sole. Dick è stato l’autore di molti romanzi di fantascienza adattati per il grande schermo come i famosissimi Blade runner, Minority Report e Atto di forza ma anche Screamers, Paycheck e altri ancora ed è diventato una vera icona della fantascienza del ventesimo secolo.

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