Foto di Thorsten Frenzel da Pixabay
Leggere poesie sembra essere una cosa d’altri tempi eppure a fronte dei pochi lettori complessivi, la poesia resiste. Poeti ce ne sono e molti anche ma la cosa che più mi stupisce e che ci sono ancora editori disposti a pubblicare poesie. Inoltre, esistono innumerevoli concorsi dedicati alla poesia ma allora, la poesia è viva e vegeta? Non direi ma esiste ancora un animo poetico che spinge gli autori a scrivere e alcuni lettori a leggere e proprio di questi vorrei parlare, dei lettori di poesie.
Qualcosa di bello
Io penso che una parte dei lettori ami leggere poesie perché, ma questo vale soprattutto per i classici, trovano frasi bellissime e siccome questa è una capacità che si è un p0′ persa, ne rimangono affascinati. Leggiamo insieme questo brano:
Silvia, rimembri ancora
Quel tempo della tua vita mortale,
Quando beltà splendea
Negli occhi tuoi ridenti e fuggitivi,
E tu, lieta e pensosa, il limitare
Di gioventù salivi?
Sonavan le quiete
Stanze, e le vie dintorno,
Al tuo perpetuo canto,
Allor che all’opre femminili intenta
Sedevi, assai contenta
Di quel vago avvenir che in mente avevi.
Era il maggio odoroso: e tu solevi
Così menare il giorno.
Questi sono i primi versi della famosissima A Silvia di Giacomo Leopardi e diciamocelo chiaramente come si fa a non rimanerne affascinati. Se solo ce li avessero fatti comprendere veramente invece che ripetere a pappagallo… in quanti infatti ricordano le parole di questa poesia? In molti credo, almeno in parte ma quanti di questi hanno cercato veramente di penetrarne i misteri, di interiorizzare i versi del grande poeta, di vivere attimi di poesia, lo ripeto:
vivere attimi di poesia
perché in questi attimi c’è l’eternità, la vera essenza della poesia, la maestria nel creare emozioni, sensazioni e stati d’animo potenzialmente infiniti per il tramite della parola, un linguaggio di per sé limitato.
La magia dei versi
Altri lettori si immergono nei versi perché riescono a intravedervi con il cuore e con l’anima, quel qualcosa di misterioso e a volte spaventoso che in qualche modo l’autore cerca di far giungere al lettore. È una vera e propria magia, e quella profondità e immensità e quel qualcosa che come in un tempo enormemente piccolo offre uno sguardo in ciò che ognuno di noi è, un mistero. Costoro colgono ciò che il poeta cerca di coltivare perché la poesia è arte indiretta, dove si cerca di portare il lettore a comprendere piuttosto che a capire.
Romantici
E poi ci sono, e forse sono in maggior numero, gli innamorati di una compagna o un compagno ma più spesso, innamorati dell’amore stesso o della propria idea dell’amore. Questi ultimi leggono prevalentemente poesie romantiche che trattano del sentimento appena sbocciato, del perduto amore o anche dei tanti anni vissuti insieme e di come ogni giorno sia sempre come il primo giorno. Di solito, questi ultimi sono versi abbastanza ottimisti e piuttosto solari (eccezion fatta per i versi che parlano del perduto amore); quelli un pò più cupi e introspettivi in effetti appartengono alle categorie citate precedentemente.
Ma al di là di quanto detto sopra, che possono essere considerati degli spunti prettamente personali, ci sono sicuramente tanti altri lettori, tanti quanti sono, non i generi poetici, ammesso che si possano catalogare, ma quante sono le poesie stesse. Ora, prima di chiudere questo articolo, voglio dire ancora due cose:
1° La poesia non è solo scrittura in versi, semmai questa è l’espressione di chi riesce a vedere la poesia nel mondo che lo circonda perché la poeticità è nella natura soprattutto ma anche in un film, una foto, un disegno, una scultura, un’idea e tanto altro…
2° Quando parlo di poesia scritta non intendo la poesia propriamente detta ma in generale, nel suo senso più completo, di opera in versi che racchiude quindi la poesia, la lirica la canzone, la ballata etc.
E voi, leggete poesie? Per quale motivo? Cosa vi trasmettono?