Una famigli di Ninja, che in seguito alla morte di uno dei componenti della famiglia, appende la katana al chiodo. Questa è la base di partenza della serie tv di Netflix: House of Ninjas, diretta da Dave Boyle.
Chi sono i ninja
Forse sarebbe più corretto dire, chi erano i Ninja; beh, nel medioevo giapponese erano delle spie, il corrispettivo degli attuali agenti segreti. Erano in grado di infiltrarsi oltre le linee nemiche per carpire informazioni, uccidere o compiere azioni di guerriglia. Come viene più volte detto nella serie, Ninja è un termine grossolano, essi si riconoscono infatti nel nome: Shinobi che significa nascondersi.
Cosa mi è piaciuto
Cosa mi è piaciuto di questa serie? Diverse cose, i filmati sono piuttosto dark ma non troppo, c’è, secondo me la giusta dose di luce e ombra e non mi riferisco alla fotografia, o non solo visto che ha la sua importanza ma all’atmosfera creata. È leggero quando deve esserlo ma crudo al momento e al punto giusto; se una lama ti affetta, ti affetta, non è uno scherzo. La colonna sonora mi è piaciuta moltissimo e mi è particolarmente piaciuta in alcune scene, come quella in cui la famiglia ninja torna a combattere insieme, all’interno di un magazzino.
Cosa non mi è piaciuto
La serie, coniuga molto bene, caratteristiche orientali e un punto di vista prettamente occidentale rendendola molto attraente secondo i canoni non orientali ma rimangono alcune gestualità in stile giapponese, forse mutuate da teatralità culturali proprie, che però mi fanno un pò storcere il naso quando le vedo, perché mi sembrano forzature innaturali e quindi non necessarie.
In conclusione
In conclusione, non è certo un capolavoro ma è una buona serie composta da solo otto episodi. Adatta a chi ama la cultura orientale e giapponese in particolare, molto ben costruita e divertente, perfetta per chi inoltre vuole staccare la spina per qualche ora. Buona serie, ottima come svago.
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