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Nathan Never: Oltre le stelle

È il tredicesimo episodio della saga e per me, per ora, il migliore. Qui si incomincia veramente a respirare aria di fantascienza.

Oltre le stelle

Una società mineraria spaziale entra in contatto con delle forme di vita, aliene e completamente diverse dalla nostra. Queste forme di vita, molto evolute, “prendono in prestito” i corpi umani con cui entrano in contatto ma, purtroppo, questi corpi si deteriorano molto velocemente costringendo gli alieni a cambiare involucro almeno fino a quando non avranno a disposizione entità biologiche artificiali, più adatte ad accoglierli.

La storia di Medda, Serra & Vigna è davvero intrigante e lascia aperte molte strade. Possiamo dire che si tratta di una storia ad ampio respiro che immagino potrà essere considerata una saga nella saga. Beh, vedremo se sarà effettivamente così.

La copertina, di Claudio Castellini e i disegni di Germano Bonazzi, sono splendidi. Il lettering e di Francesca Piovella. Un team che ha creato un albo di alto livello e che è stato un vero piacere leggere.

Ecco, e per questo tipo di storie, interessanti e affascinanti che leggo Nathan Never, dove l’ignoto non è solo nello spazio profondo ma anche dentro il nostro “essere umani”, spalancando porte su un passato cosmico al tempo stesso terribile e meraviglioso. Perché il terrore non sempre viene dallo spazio profondo ma a volte vive con noi, nelle nostre case, nelle nostre menti, in ciò che siamo realmente e ciò che siamo realmente ci offre possibilità inimmaginabili a patto che si decida di osservare e accettare ciò che realmente siamo e che si scelga di prenderne coscienza al fine di superarlo.

Ho letto i primi 10 episodi di Nathan Never

Dopo aver recuperato ben 226 numeri di Nathan Never (dal n°1 al n°226), posso dire di aver conquistato una piccolissima tappa che mi permette di raccontare le mie prime e assolutamente soggettive impressioni sulla saga, che ricordo, ha appena superato le 400 puntate.

La progettazione

Tra le primissime impressioni che ne ho ricavato, confermo che secondo me è stato fatto un grande lavoro di progettazione prima dell’uscita dell’albo, un personaggio e un’ambientazione perfettamente credibili e intrinsecamente coerenti.

Le copertine

Le copertine, del maestro Claudio Castellini, sono bellissime. Devo dire che tutte le prime dieci copertine dei rispettivi numeri mi sono piaciute un casino. Sono delle piccole opere d’arte come deve essere, perché, nel fumetto più che nei libri, l’impatto della copertina è fondamentale.

I disegni

I disegni mi piacciono ma noto delle differenze tra i vari episodi, ora non ricordo perfettamente ma credo che si siano alternati due o tre disegnatori. Tra queste, alcune mi sono piaciute più delle altre… scusate ma sono andato a dare un’occhiata agli albi ed effettivamente si sono avvicendati diversi disegnatori. I miei disegni preferiti? Non me ne vogliano gli altri ma per me, i disegni del primo numero non si battono, almeno per ora.

Le storie

E qui per me c’è una piccola nota dolente. Per i primi dieci numeri, si alternano storie che non mi convincono fino in fondo, direi che la saga dal punto di vista della narrativa, per me, stenta a decollare. ci sono molti richiami e citazioni come negli episodi, Il monolito nero, Operazione Drago e L’isola della morte ed è comprensibilissimo ma avrei preferito una maggiore inventiva e originalità. Oh, stiamo parlando dei miei gusti e del fatto che mediamente il livello è buono ma onestamente, mi aspettavo di più.

E voi conoscete Nathan Never? Cosa ne pensate delle cover, dei disegni e delle storie?

Ecco il link ai miei libri:

Paride Royl e la Lanterna dei Sogni Perduti

È Solo un Gioco

Nathan Never n°2: Il monolito nero

Nel monolito nero, Nathan Never, si ritrova come nemico un uomo che vuole sfruttare la credulità popolare per fare quattrini e per evitare di essere scoperto, costui deve far sparire un famoso film del passato di cui è rimasta una sola copia e se la contenderà con un ricco collezionista senza scrupoli.

La copertina

La copertina che è sempre fondamentale perché da sola può fare mezzo albo nel senso che in molti casi si decide di acquistare un fumetto in base a quanto attrae la copertina; nel caso in cui siate dei lettori acquisiti, no, è ovvio, ma per i nuovi direi proprio di sì e in questo caso, per me, che non sono un esperto ma un appassionato, la copertina è molto bella ed efficace.

I disegni

I disegni anche in questo secondo numero mantengono la capacità di restituire atmosfere alla Blade Runner e mi sembra che ci sia un miglioramento soprattutto nei primi piani dei personaggi e in particolare del protagonista.

La storia

La storia mi è piaciuta un pò meno del primo episodio ma molto interessante e apprezzabile è l’omaggio a Stanley Kubrick e al suo film forse più rappresentativo e famoso: 2001 Odissea nello spazio.

Stanley Kubrick

Stanley Kubrick è stato uno dei registi più importanti della storia del cinema e oltre a, 2001: Odissea nello spazio vanta titoli celeberrimi come, Spartacus, Il dottor Stranamore, Arancia meccanica, Shining e Full metal Jacket.

I mutati

Si introducono anche i mutati, cioè esseri di tipo umanoide creati in laboratorio; anche se poi ne è stata vietata la produzione, quelli esistenti vivono ai margini della società diventando così manovalanza per la criminalità più o meno organizzata.

Nel complesso, questo episodio mi è piaciuto ma noto un calo della storia rispetto al primo episodio, nel senso che cattura un pò meno l’interesse del lettore.

Albo: Nathan Never n°2
Editore: Sergio Bonelli Editore
Titolo: Il monolito nero
Ideazione: Medda, Serra & Vigna
Soggetto e sceneggiatura: Antonio Serra, Michelle Medda e Bepi Vigna
Disegni: Germano Bonazzi
Lettering: Francesca Piovella
Copertina: Claudio Castellini

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La mia raccolta di poesie invece la puoi trovare a questo link:
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Nathan Never n°1: Agente speciale Alfa

Ho deciso di tornare a leggere Nathan Never di cui avevo letto alcuni episodi anni fa; mi sono quindi messo alla ricerca dei numeri precedenti per recuperare l’intera saga e sono riuscito a trovare un collezionista che mi ha venduto oltre 200 numeri, i primi 213 per l’esattezza, delle avventure futuristiche dell’eroe bonelliano mentre gli altri numeri li prenderò direttamente sul sito della Bonelli ma per ora sono a posto; naturalmente continuo a prendere le regolari uscite mensili.

Ma chi è Nathan Never?

Ma chi è Nathan Never? È il personaggio di uno dei fumetti editi dalla Sergio Bonelli Editore e dal lontano 1991 è andato a colmare un vuoto editoriale per la mancanza di una storia e un personaggio della fantascienza. L’albo si ispira evidentemente al film del 1982, Blade Runner riportando su tavole le atmosfere cupe e distopiche del cult interpretato da Harrison Ford.

Agente speciale Alfa

Il primo albo della serie si intitola; Agente speciale Alfa e tratta subito il tema dei robot come si può capire dalla splendida copertina di Claudio Castellini e come dicevamo in precedenza richiama direttamente il tema e le atmosfere di Blade Runner.

City News

Bonelli utilizza un simpatico stratagemma per introdurre al lettore, il tema del fumetto e cioè pubblica un articolo del giornale, dell’universo di Nathan Never; City News. L’articolo in questo primo numero ha per titolo: AL SERVIZIO DEL CITTADINO, Parla Edward reiser, direttore dell’Agenzia Alfa. L’articolo quindi, in questo primo numero viene usato per dare informazioni sull’agenzia.

La scheda tecnica in terza di copertina

Molto interessante anche la scheda tecnica a fine fumetto che spiega il funzionamento di macchine, strumenti e attrezzature usate nelle storie, in questo caso dell’Esoscheletro potenziato MS2, un robot a guida umana adibito al mantenimento dell’ordine pubblico.

La mia opinione

Sono contento di aver preso i fumetti di Nathan Never e il mitico numero 1, per quanto mi riguarda, non delude le aspettative. La storia è buona così come lo sono i disegni. Leggendo il fumetto in questione e l’editoriale di Sergio Bonelli, si comprende come il team di ideatori, scrittori e disegnatori abbiano prodotto un mondo fantascientifico già completo a partire dal primo numero, facendo un grande lavoro di progettazione della saga. Interessante la citazione del protagonista, delle tre leggi della robotica ideate dallo scrittore di fantascienza Isasc Asimov. Certo, nel lontano giugno del 1991, quando uscì la serie, eravamo ancora lontani dal problema dei robot integrati nella nostra società ma oggi non è più così e forse sarebbe opportuno riflettere sulle leggi della robotica, prima che sia troppo tardi.

Prima legge

Un robot non può recare danno agli esseri umani ne permettere che gli esseri umani ricevano danno a causa di un suo mancato intervento.

Seconda legge

Un robot deve obbedire agli ordini degli esseri umani a patto che tali ordini non contrastino con la prima legge.

Terza legge

Un robot deve salvaguardare la propria esistenza purché ciò non contrasti con la prima e la seconda legge.

Albo: Nathan Never
Titolo: Agente speciale Alfa
Uscita: giugno 1991
Editore: Sergio Bonelli Editore
Copertina: Claudio Castellini
Storia: Antonio Serra
Disegni: Claudio Castellini
Ideazione: Medda, Serra & Vigna
Lettering: Francesca Piovella

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