Il blog di Vincenzo Valenza

Tag: Magia

Chi è Paride Royl?

Finalmente il 28 giugno 2022 ha visto la luce il mio primo romanzo, un fantasy: Paride Royl e la Lanterna dei Sogni Perduti. È un urban fantasy per l’esattezza e Paride Royl ne è il protagonista. Paride è un quattordicenne come tanti ma si porta dentro un grande dolore, la perdita della mamma in tenerissima età. Questo dolore lo rende molto riflessivo e introverso e non si capacita delle scarse informazioni ricevute in merito dal padre, Menos, con il quale passerà l’estate in un paese del Lazio, Castellana. Sarà proprio in questo paesino che conoscerà Ecuba, grande amica della famiglia Royl, e Lea, sua figlia. Proprio con Lea che comincerà a scoprire che a Castellana, qualcosa non torna. Ma alla fine, chi è Paride Royl? È un ragazzo che dovrà riconsiderare le sue idee sulla realtà che lo circonda, che dovrà necessariamente fare delle scelte importanti, che dovrà crescere anzitempo. In definitiva è un ragazzo che suo malgrado si troverà a vivere avventure fantastiche, in un mondo che non credeva tale.

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Paride Royl e la Lanterna dei Sogni Perduti

Ciò che resta della famiglia Royl, dopo un grave incidente d’auto, sono Menos e il figlio Paride. Durante una vacanza nella loro casa di Castellana, piccolo paese del Lazio, ospiteranno Ecuba e sua figlia Lea, due amiche di famiglia. I due ragazzi, inizialmente un po’ diffidenti, si avvicineranno l’uno all’altra e scopriranno che Castellana nasconde misteri inimmaginabili. Grazie a una magica lanterna avranno accesso a conoscenze inaspettate e da quel momento nulla sarà più come prima. La magia entrerà nella loro vita e con essa misteri, leggende e segreti che li costringeranno a prendere atto che la realtà non è ciò che sembra e il mondo invisibile è tanto concreto quanto quello visibile.

Doctor Strange nel Multiverso della Follia.

Doctor Strange nel Multiverso della Follia, paura e delirio alla Marvel -  2duerighe

Qualche parola su questo film e lo dico subito, a me è piaciuto! Ma andiamo con ordine, magari non tutti sanno di cosa si tratta. È un film basato sul personaggio della Marvel, il Doctor Strange, il potente mago dell’universo Marvel.

Le origini di Doctor Strange

Stephen Strange è un neurochirurgo molto quotato ma molto, troppo pieno di sè. A causa di un incidente stradale, riporta delle ferite alle mani talmente importanti che non gli permetteranno di continuare ad esercitare il proprio lavoro, lavoro che gli aveva dato tutto, ricchezza, notorietà ed egocentrismo. In preda alla disperazione, un giorno, sente parlare di un grande mago che potrebbe, secondo lui, guarirlo. Decide quindi di partire per l’Hymalaya alla ricerca dell’Antico che decide di non curarlo a causa della sua arroganza ma gli offre un addestramento magico (vedendone il potenziale) che Strange rifiuta. Lui vuole tornare alla sua precedente vita per continuare a nutrire il suo ego spropositato. Saranno gli eventi a convincerlo che nel mondo c’è molto di più di quanto pensi e che si può fare del bene senza doversi aspettare necessariamente onori e gloria.

Il fumetto

Beh che dire, i tempi cambiano e i personaggi mutano, in linea (forse) con le aspettative delle giovani generazioni ma il dottor Strange che ho conosciuto io non era così, non cazzeggiava come questo. Bisogna comunque dire che Benedict Cumberbatch è un ottimo attore e comunque sia l’operazione di portare il Dottor Strange sul grande schermo è pienamente riuscita e direi che è una delle migliori operazioni della Marvel insieme forse a Iron Man e Captain America.

Stan e Steve

Il fumetto è stato creato dalla strepitosa coppia: Stan Lee e Steve Ditko, dove Stan sarebbe l’ideatore e Steve il disegnatore ma a quanto pare l’idea iniziale sarebbe stata di Ditko, poi perfezionata da Stan Lee e altri collaboratori.

Il film

Ma torniamo al film prodotto dalla Marvel Studios con la regia di Sam, Raimi. Come dicevo all’inizio, a me il film è piaciuto. Perché mi è piaciuto? Perché c’è magia, azione e mistero, tanto per cominciare. Poi bisogna dire che il film è un enorme effetto speciale ma siccome il tema principale è la magia e non si lesinano incantesimi, beh, ci sta. In alcuni casi, per me, la computer grafica è un limite, perché ci si affida agli effetti speciali a discapito della storia e perché, sinceramente, a volte, vedere sul grande schermo battaglie di supereroi, mostri, robot, giganti e tutto quello che ho detto prima, giganti (ad esclusione dei giganti, giganti) non è che sia il massimo e si finisce per non capirci gran ché. Mettiamoci pure che Sam Raimi è il regista giusto per una storia del genere e che gli attori sanno il fatto loro et voilà. Come diceva il tipo è tutto un gioco di prestidigitalizzazione…credo.

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