Dopo aver recuperato ben 226 numeri di Nathan Never (dal n°1 al n°226), posso dire di aver conquistato una piccolissima tappa che mi permette di raccontare le mie prime e assolutamente soggettive impressioni sulla saga, che ricordo, ha appena superato le 400 puntate.

La progettazione

Tra le primissime impressioni che ne ho ricavato, confermo che secondo me è stato fatto un grande lavoro di progettazione prima dell’uscita dell’albo, un personaggio e un’ambientazione perfettamente credibili e intrinsecamente coerenti.

Le copertine

Le copertine, del maestro Claudio Castellini, sono bellissime. Devo dire che tutte le prime dieci copertine dei rispettivi numeri mi sono piaciute un casino. Sono delle piccole opere d’arte come deve essere, perché, nel fumetto più che nei libri, l’impatto della copertina è fondamentale.

I disegni

I disegni mi piacciono ma noto delle differenze tra i vari episodi, ora non ricordo perfettamente ma credo che si siano alternati due o tre disegnatori. Tra queste, alcune mi sono piaciute più delle altre… scusate ma sono andato a dare un’occhiata agli albi ed effettivamente si sono avvicendati diversi disegnatori. I miei disegni preferiti? Non me ne vogliano gli altri ma per me, i disegni del primo numero non si battono, almeno per ora.

Le storie

E qui per me c’è una piccola nota dolente. Per i primi dieci numeri, si alternano storie che non mi convincono fino in fondo, direi che la saga dal punto di vista della narrativa, per me, stenta a decollare. ci sono molti richiami e citazioni come negli episodi, Il monolito nero, Operazione Drago e L’isola della morte ed è comprensibilissimo ma avrei preferito una maggiore inventiva e originalità. Oh, stiamo parlando dei miei gusti e del fatto che mediamente il livello è buono ma onestamente, mi aspettavo di più.

E voi conoscete Nathan Never? Cosa ne pensate delle cover, dei disegni e delle storie?

Ecco il link ai miei libri:

Paride Royl e la Lanterna dei Sogni Perduti

È Solo un Gioco