Il blog di Vincenzo Valenza

Mese: Novembre 2024

Nathan Never: L’abisso delle memorie

E il n° 18 della saga e lo ritengo molto importante perché mostra il passato del nostro eroe; questo ci permette di capire meglio chi è veramente Nathan Never.

La precedente vita di Nathan Never

Nathan Never prima di lavorare per l’agenzia Alfa era un agente di polizia, aveva una moglie e una figlia. La sua “normale” esistenza, venne distrutta a causa di un pazzo criminale, implicato in un caso su cui Nathan stava lavorando; la comparsa di Ned Mace segnò la fine della vita del sergente di polizia e diede origine al famoso agente Alfa. Laura, la moglie di Nathan fu barbaramente assassinata da Ned Mace mentre la mente della piccola Ann, la figlia di Nathan Never ne rimase traumatizzata. Tutto ciò portò Nathan a sviluppare enormi sensi di colpa, dolore e frustrazione rendendolo di fatto un eroe cupo e solitario che ben si adatta al mondo distopico in cui vive.

Ciò che abbiamo vissuto ci rende ciò che siamo

Ciò che abbiamo vissuto ci plasma, e Nathan Never ne è l’emblema. Il suo passato tragico, segnato dalla perdita della moglie Laura e dai disturbi della figlia Ann, lo trasforma in un uomo malinconico e riflessivo, ma anche determinato a fare la differenza. Ogni scelta, ogni errore e ogni perdita contribuiscono a definire la sua identità. Nathan non è solo un eroe, ma un simbolo di resilienza: porta il peso delle sue esperienze senza rinunciare a lottare per un futuro migliore. In un mondo deturpato, è la sua umanità ferita a renderlo un punto di riferimento per chi cerca giustizia.

Caratterizzazione ed empatia

Nathan Never è un personaggio profondamente umano e in questo episodio se ne traccia una caratterizzazione importante. Tormentato dal passato, vive tra il rimorso per la morte della moglie e il dolore per la fragilità della figlia. La sua malinconia e i suoi dubbi inoltre lo avvicinano al lettore; non è infallibile né invincibile; è un uomo che lotta contro i propri demoni mentre cerca di fare la cosa giusta in un mondo sbagliato. Questo equilibrio tra fragilità e forza lo rende reale, estremamente reale perché nessuno di noi è sempre nel giusto ma ognuno di noi, a proprio modo, si sforza per esserlo, nel giusto, o per rimediare ai propri errori.

Chi è veramente Nathan Never?

Ma chi è veramente Nathan Never? È più di un semplice eroe, è un uomo tormentato che incarna il peso delle proprie scelte e delle loro conseguenze. La sua storia insegna che la resilienza nasce dalla sofferenza e che l’umanità si manifesta nell’imperfezione. Nathan ci invita a riflettere sul valore della giustizia, sull’importanza del sacrificio e sul potere della redenzione. In un futuro distopico, la sua lotta è un insegnamento universale di speranza e perseveranza.

Batman Caped Crusader

Da ragazzino, non ho molto apprezzato questo personaggio; a me piacevano gli eroi con i poteri e Batman non ne aveva. In effetti, l’uomo pipistrello era probabilmente il più adulto tra gli eroi DC Comics mentre gli unici film che mi hanno veramente convinto sono stati quelli di Cristopher Nolan, la Trilogia del Cavaliere Oscuro.

Il ritorno del cavaliere oscuro

In realtà non se n’era mai andato ma in un certo senso è tornato dopo i vari film che si sono susseguiti dagli anni novanta a oggi con risultati altalenanti. Penso che questa serie possa riportare la pace tra tutti quegli appassionati che si sono persi negli anni e non per colpa loro.

Le animazioni

Le animazioni non sono particolarmente dettagliate ma sono molto belle e curate, in uno stile volutamente retrò, dal tratto semplice, diretto ed essenziale che ritengo efficacissimo. Sono un chiaro omaggio allo stile noir delle origini del personaggio richiamando l’estetica degli anni ’40, epoca in cui Batman ha preso vita nei fumetti (1939 per l’esattezza). Le immagini sono estremamente curate con scene cariche di atmosfera grazie all’uso sapiente di luci e ombre. Gotham City appare come un luogo senza tempo, misterioso e perché no, un pò nostalgico. Lo stile grafico si rivela particolarmente efficace nel trasmettere il senso di oscurità e pericolo che da sempre caratterizzano le avventure del Cavaliere Oscuro.

Le storie

Ogni episodio di “Caped Crusader” sembra destinato a riportare Batman al suo ruolo primario: quello di detective e vigilante, alle prese con una Gotham City che pullula di criminali iconici. I fan potranno rivedere figure classiche come il Pinguino, Catwoman e altri antagonisti che incarnano le mille sfaccettature del crimine e del caos ma in una versione rivista così come u tutti, o quasi i personaggi della serie. La narrazione punta a un equilibrio tra azione e introspezione, esplorando non solo le lotte fisiche tra Batman e i suoi nemici, ma anche i dilemmi morali e personali che lo definiscono come personaggio. Questa attenzione alla profondità narrativa sembra essere una promessa di qualità per la serie.

La colonna sonora

Splendida la colonna sonora, firmata da Frederik Wiedmann, un elemento che fin dal passato ha avuto un ruolo cruciale nelle avventure animate del Cavaliere Oscuro. Le melodie sembrano ispirarsi alle sonorità orchestrali degli anni ’90, con un tocco moderno che le rende memorabili. È una colonna sonora che cattura perfettamente l’essenza di Gotham, mescolando mistero, tensione e drammaticità.

Insomma, se volete vedere una serie animata “adulta”, saldamente ancorata tra mistero e noir, Batman Caped Crusader è assolutamente da vedere. Per chi l’ha vista, fatemi sapere se vi è piaciuta.

Se volete leggere il mio romanzo breve, potete trovarlo al link qui sotto, sia in cartaceo che in ebook:

Paride Royl e la Lanterna dei Sogni Perduti

Nathan Never: Oltre le stelle

È il tredicesimo episodio della saga e per me, per ora, il migliore. Qui si incomincia veramente a respirare aria di fantascienza.

Oltre le stelle

Una società mineraria spaziale entra in contatto con delle forme di vita, aliene e completamente diverse dalla nostra. Queste forme di vita, molto evolute, “prendono in prestito” i corpi umani con cui entrano in contatto ma, purtroppo, questi corpi si deteriorano molto velocemente costringendo gli alieni a cambiare involucro almeno fino a quando non avranno a disposizione entità biologiche artificiali, più adatte ad accoglierli.

La storia di Medda, Serra & Vigna è davvero intrigante e lascia aperte molte strade. Possiamo dire che si tratta di una storia ad ampio respiro che immagino potrà essere considerata una saga nella saga. Beh, vedremo se sarà effettivamente così.

La copertina, di Claudio Castellini e i disegni di Germano Bonazzi, sono splendidi. Il lettering e di Francesca Piovella. Un team che ha creato un albo di alto livello e che è stato un vero piacere leggere.

Ecco, e per questo tipo di storie, interessanti e affascinanti che leggo Nathan Never, dove l’ignoto non è solo nello spazio profondo ma anche dentro il nostro “essere umani”, spalancando porte su un passato cosmico al tempo stesso terribile e meraviglioso. Perché il terrore non sempre viene dallo spazio profondo ma a volte vive con noi, nelle nostre case, nelle nostre menti, in ciò che siamo realmente e ciò che siamo realmente ci offre possibilità inimmaginabili a patto che si decida di osservare e accettare ciò che realmente siamo e che si scelga di prenderne coscienza al fine di superarlo.

Ho letto i primi 10 episodi di Nathan Never

Dopo aver recuperato ben 226 numeri di Nathan Never (dal n°1 al n°226), posso dire di aver conquistato una piccolissima tappa che mi permette di raccontare le mie prime e assolutamente soggettive impressioni sulla saga, che ricordo, ha appena superato le 400 puntate.

La progettazione

Tra le primissime impressioni che ne ho ricavato, confermo che secondo me è stato fatto un grande lavoro di progettazione prima dell’uscita dell’albo, un personaggio e un’ambientazione perfettamente credibili e intrinsecamente coerenti.

Le copertine

Le copertine, del maestro Claudio Castellini, sono bellissime. Devo dire che tutte le prime dieci copertine dei rispettivi numeri mi sono piaciute un casino. Sono delle piccole opere d’arte come deve essere, perché, nel fumetto più che nei libri, l’impatto della copertina è fondamentale.

I disegni

I disegni mi piacciono ma noto delle differenze tra i vari episodi, ora non ricordo perfettamente ma credo che si siano alternati due o tre disegnatori. Tra queste, alcune mi sono piaciute più delle altre… scusate ma sono andato a dare un’occhiata agli albi ed effettivamente si sono avvicendati diversi disegnatori. I miei disegni preferiti? Non me ne vogliano gli altri ma per me, i disegni del primo numero non si battono, almeno per ora.

Le storie

E qui per me c’è una piccola nota dolente. Per i primi dieci numeri, si alternano storie che non mi convincono fino in fondo, direi che la saga dal punto di vista della narrativa, per me, stenta a decollare. ci sono molti richiami e citazioni come negli episodi, Il monolito nero, Operazione Drago e L’isola della morte ed è comprensibilissimo ma avrei preferito una maggiore inventiva e originalità. Oh, stiamo parlando dei miei gusti e del fatto che mediamente il livello è buono ma onestamente, mi aspettavo di più.

E voi conoscete Nathan Never? Cosa ne pensate delle cover, dei disegni e delle storie?

Ecco il link ai miei libri:

Paride Royl e la Lanterna dei Sogni Perduti

È Solo un Gioco

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